World News in Italian

Libero dai lupi solo l’alto Comelico. Polizia provinciale al lavoro di notte

Il lupo ha costretto a un vero e proprio tour de force la polizia provinciale di Belluno. Nel 2023, tra sopralluoghi e missioni notturne di dissuasione, gli agenti hanno lavorato parecchio sul grande carnivoro, che occupa ormai l’intero territorio provinciale, ad eccezione di una piccola porzione dell’area nord del Comelico.

Alcuni numeri: lo scorso anno sono stati investiti 10 lupi, uno è morto per un conflitto con un altro esemplare e tre per cause naturali. Oltre all’attività sul lupo, c’è anche quella quotidiana per il controllo della fauna selvatica in generale e il contenimento degli incidenti sulle strade.

Il controllo del lupo

Il grande carnivoro lo si trova ormai ovunque in provincia, all’interno dei centri abitati, ma anche e soprattutto nei dintorni degli allevamenti di animali che vengono predati. Sono una ventina i branchi presenti nel Bellunese ed è per questo che gli agenti provinciali, sotto la direzione della Regione e dei dirigenti di Palazzo Piloni, hanno attivato dei piani di monitoraggio tramite il progetto Life Wolfalps Eu, ma anche attraverso dei sistemi innovativi con fototrappole.

A coordinare l’attività di controllo c’è il commissario Christian Losso. «Sono due i fronti su cui abbiamo agito nel 2023: da un lato quello relativo all’accertamento dei danni derivati dalle predazioni di animali domestici. Su questo fronte», precisa Losso, «abbiamo eseguito 139 sopralluoghi – in aumento rispetto ai 106 del 2022 – e impegnato ogni agente per 36 notti in attività di dissuasione».

Si è partiti dagli episodi di avvicinamento del grande carnivoro a persone (perlopiù stavano portando a passeggio dei cani) e abitazioni nell’area della Sinistra Piave, a Trichiana, Belluno e Ponte nelle Alpi, a Santa Giustina e in Alpago, dove si sono registrati anche avvistamenti in orario diurno.

Gli agenti si sono appostati nelle vicinanze delle case in orario notturno, ma soltanto in un caso, in Alpago, sono riusciti ad avvicinare un lupo tirandogli dei pallini di gomma con l’obiettivo di spaventarlo e allontanarlo. Si tratta di uno sforzo molto grande per i magri risultati ottenuti, «ma che era necessario per far sentire la nostra presenza alla popolazione e anche agli allevatori che hanno visto predare i loro animali».

Fauna selvatica

Restano una piaga gli investimenti a danno della fauna selvatica. Nel 2023 ne sono stati registrati 328, la maggior parte di ungulati (106 caprioli, 118 cervi, 4 cinghiali, 7 lepri, 6 faine, 22 volpi, 49 tassi).

«Sono numeri che vanno diminuendo, visto che soltanto pochi anni fa questi investimenti erano almeno il doppio», sottolinea il commissario superiore della polizia provinciale Oscar Da Rold. «Il motivo? La diminuzione degli animali selvatici, ma forse anche il mancato censimento di alcuni incidenti per la carenza di nostro personale. Per questo attendiamo con ansia l’arrivo dei 10 nuovi agenti da qui all’inizio del 2025 per riprendere un’attività di vigilanza più capillare».

[[ge:gnn:corrierealpi:14105546]]

Restano 13 i punti critici per questo tipo di incidenti, soprattutto lungo la Sp 1, la strada dell’Agordino fino a Livinallongo e l’Alemagna da Valle di Cadore a Cortina; 92 gli interventi di benessere animale su ungulati fatti dagli agenti in applicazione del protocollo a seguito di incidente.

«Per arginare questi investimenti», precisa Roger De Menech, commissario capo, «stiamo collaborando con la Regione e le società stradali per realizzare, durante gli interventi di manutenzione su nuove o vecchie strade, sottopassi e sovrappassi o tombotti in grado di permettere agli ungulati di superare la strada senza attraversarla. Un esempio è quello che Veneto Strade realizzerà, nel limite del budget a disposizione, sul tratto iniziale dell’Agordina. Come si capisce l’operazione sarebbe titanica, ma importante è prendere coscienza del problema, come è avvenuto con la galleria del Col Cavalier: qui la recinzione lungo la strada, ha portato a una sensibile riduzione degli incidenti».

Importante anche l’attività di recupero degli animali investiti da parte della polizia provinciale che sta lavorando per siglare una convenzione con le riserve di caccia per trovare, su base volontaria, cacciatori disposti a dare una mano su questo fronte.

Nel corso dell’attività di vigilanza sulla fauna selvatica, infine, la polizia provinciale ha registrato l’abbattimento di 515 cinghiali tra la Valbelluna e il Feltrino.

Читайте на 123ru.net