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Matteo Berrettini, Melissa Satta e i rovesci dell’amore



L'ex velina e l’ex campione non sono mai stati i più amati dagli italiani. Aleggiava, come lo smog a Milano, l’idea malsana che Melissa fosse una mantide specializzata in sportivi. E così è stato. E i social non l'hanno presa bene.


La notizia esplode più forte di uno di quei rovesci letali di Djokovic. Matteo Berrettini durante una conferenza stampa ha annunciato: «Io e Melissa Satta non stiamo più insieme. Quello che posso dire è che abbiamo avuto un rapporto bellissimo, intenso, abbiamo una grandissima stima l’uno per l’altro». Ecco, quando un uomo infila una serie di superlativi assoluti cade ogni dubbio: è proprio finita. D’altronde, lei aveva spento 38 candeline sul ciambellone a St. Moritz (sempre meglio piangere in Engadina che a Limone Piemonte) da sola. E ora giunge l’atteso annuncio urbi et orbi che conferma sussurri e gossippate. Berrettini non Satta più (Dago dixit). E i social in coro rispondono: «È un grande giorno per il tennis italiano», «Dopo questa notizia chi dorme stanotte?», «Dovremmo farcene una ragione», «Ora lei cercherà Sinner», «Era già scritto: questo matrimonio non Sattafare», «Lo ha consumato e poi mollato».

Addirittura. Neanche fosse un Calippo. La verità è che malgrado insieme fossero due belloni esagerati non ci hanno mai regalato dei veri brividi. Loro in montagna in tutona da sci griffata, abbracciati a bordo piscina lei con lato B da urlo, lui sempre con lo sguardo del bello che non balla. Insomma, l’ex velina e l’ex campione non sono mai stati i più amati dagli italiani. Aleggiava, come lo smog a Milano, l’idea malsana che Melissa fosse una mantide specializzata in sportivi. Non le è stato perdonato (malgrado l’assoluzione di Panatta, che l’ha sempre difesa) che da quando si erano messi insieme, lui non avesse più vinto. Giudizi pesanti: «Le toccherà cercare un altro sportivo», «Gli ha rovinato la carriera», «Matteo, ora finalmente puoi tornare a vincere», «Decisione saggia, ti ha distratto a sufficienza», «Forza ragazzo, bentornato nel tennis».

Saremmo ingenui se ci accontentassimo di una versione così semplificata. Se Loredana Bertè dopo anni e anni si è messa in lizza all’Eurovision per San Marino, solo per andare in Svezia a rompere le palle all’ex marito Björn Borg (idola), tutto ci fa pensare che questi tennisti siano sex symbol meglio di Baby Pignatari (che uomo, Ira von Fürstenberg ben lo sapeva). Sotto il pantaloncino, tutto. Come diceva Andre Agassi, campione tormentato: «Ogni match è una vita in miniatura». Quella rete sottile che divide i due corpi, il confronto che ti logora. E alla fine l’unica persona che è in grado di capire cosa tu stia vivendo è l’avversario. Metafora perfetta del rapporto di coppia. Dicono che lei volesse più stabilità e una famiglia, ma lui no. La felicità ci annienta, perdiamo la nostra identità, scriveva Graham Greene. Magari è successo semplicemente questo. Resta una grande domanda: «Ma la gnocca altera le prestazioni?». Matteo, solo tu puoi darci la risposta.

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