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Fisco, il “pacchetto Leo” va incontro ai contribuenti. Ma ora serve un altro piccolo sforzo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Facile parlare di nuovi condoni, sanatorie e perfino di rottamazione “quinquies” per le cartelle: è la new più fake che circola in questi giorni sul web e tra le forze politiche. Con il cosiddetto “Milleproroghe”, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – ma il cui testo è noto ai più […]

L'articolo Fisco, il “pacchetto Leo” va incontro ai contribuenti. Ma ora serve un altro piccolo sforzo sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Facile parlare di nuovi condoni, sanatorie e perfino di rottamazione “quinquies” per le cartelle: è la new più fake che circola in questi giorni sul web e tra le forze politiche. Con il cosiddetto “Milleproroghe”, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – ma il cui testo è noto ai più – ci sono, sì, novità nel mondo della riscossione delle tasse, ma non c’è nessun regalo ai contribuenti, solo nuovi strumenti per rientrare nelle regole: utili, ma non “perdonisti”, etici ma a cui dare un ordine ancora più efficace nella riscossione. E’ vero, la terza rata della rottamazione prevista per fine febbraio slitterà al 15 marzo e ci sarà la possibilità di pagare ovvero di “rientrare” nella definizione agevolata (legge 197 del 2022), ma si tratta di una proroga, non di una riapertura. Riguarda unicamente chi ha già presentato apposita domanda on line entro il 30 giugno 2023 e le cartelle rottamabili restano quelle comprese nella lista allegata all’istanza. Nessuna riapertura, anzi, lo Stato mantiene la barra dritta: da un lato viene incontro ai contribuenti, com’è giusto che sia dopo anni di crisi, dall’altro non dà segni di lassismo.

Facciamo chiarezza: chi è decaduto e vuole rimettersi in carreggiata, dovrà pagare, entro il 15 marzo, unitamente alla terza rata del condono, le prime due (scadute rispettivamente il 31 ottobre e il 30 novembre). Una botta non da poco, se si tiene conto che le prime due rate erano – ciascuna – il 10 per cento dell’importo complessivo. Il calcolo è facile: 10 + 10 + 5 per cento della terza, totale 25 per cento del dovuto. Le 18 rate trimestrali, senza sanzioni e oneri accessori costituiscono un condono accettabile anche dal punto di vista etico: il contribuente paga quello che avrebbe dovuto pagare a suo tempo, senza maggiorazioni, ma che magari non ha versato per le difficoltà del covid, del lockdown e quant’altro. Si pensi che la rottamazione di qualche anno fa prevedeva il pagamento del 25 per cento “dell’importo inizialmente iscritto a ruolo senza sanzioni e interessi”. La buonanima di Diego Armando Maradona, che all’epoca non aveva ancora risolto i problemi col fisco italiano, avrebbe sanato decine e decine di milioni versando “soltanto” (si fa per dire) 3 milioni e 300 mila euro. Ho in archivio una lettera proveniente da Palazzo Chigi che conferma quanto appena scritto. Il sottosegretario Maurizio Leo, una delle più preparate in Italia, potrebbe provare a compiere uno sforzo in più: portare a tre il numero di rate non pagate per la decadenza dalla rottamazione quater.

Se pensate che 18 rate trimestrali coprono un arco temporale di oltre quattro anni, potrebbe accadere che i “rottamati” dimentichino una scadenza o che abbiano un momento di difficoltà. D’altro canto, per la rateizzazione delle cartelle (per la quale si paga tutto, comprese le sanzioni) nei sei anni previsti dalla norma per versare, c’è una tolleranza di quattro rate mensili non pagate per decadere: alla quinta sei fuori. Chiedere poi di “allargare” il perimetro della rottamazione forse è troppo, ma io penso di no: con un nuovo provvedimento legislativo si potrebbe spostare oltre il 30 giugno 2022 il confine della cartelle “affidate” all’ex Equitalia. Vi dice un commercialista (chi scrive): chi non vuol pagare, non paga. Intesta tutto ad amici e parenti e scompare, poi vai a pizzicarlo! Chi aderisce al condono, invece, è la persona in difficoltà che aspira ad una vita senza angosce da pignoramenti, ipoteche, fermi amministrativi sull’auto. Preciso: volutamente ho parlato di “ex Equitalia” e non di Agenzia delle Entrate Riscossione. Esistono ormai tanti altri “agenti della riscossione”: Abaco, Sogert, Municipia, A & G, Napoli Obiettivo Valore ecc. Qualcuno è iscritto nell’albo del ministero, altri no (e questo è un altro problema, ben conosciuto da chi si occupa di contenzioso tributario). Ebbene, molti di questi “agenti” si rifiutano di concedere la rottamazione, con pretesti dei più disparati. Maurizio Leo, lodevole anche la riduzione delle sanzioni a cui ha provveduto (dia uno sguardo alle sanzioni che applica l’Inps: sono pazzesche!). Aiuti lui i contribuenti italiani. Vada fino in fondo: rigore ma anche maggiore flessibilità verso chi ha deciso di pagare e rischia di rovinare tutto per una banale dimenticanza.

*Presidente della Commissione Riscossione dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli

 

 

 

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