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Va in arresto cardiaco mentre si allena al Plebiscito: salvato dall’istruttore

Va in arresto cardiaco mentre si allena al Plebiscito: salvato dall’istruttore

foto da Quotidiani locali

Rapidità, sangue freddo e formazione possono salvare la vita. L’ha dimostrato lo staff del centro sportivo Plebiscito a Padova. Martedì mattina un padovano di 75 anni ha avuto un infarto, ma il pronto massaggio cardiaco del personale ha permesso che il suo cuore riprendesse a battere.

È mattina, un padovano settantacinquenne entra in palestra come fa due, tre volte a settimana. Inizia l’attività di riscaldamento, dopo un paio di minuti sale sull’ellittica, un macchinario per l’allenamento fitness che simula il movimento dello sci di fondo. Qualche istante dopo Alberto Zecchin, l’istruttore della palestra, sente un tonfo, contemporaneamente si sente chiamare, accorre e vede il settantacinquenne a terra.

Alberto non ha esitazioni: posiziona le mani sul torace dell’uomo, proprio come gli hanno insegnato i medici del primo soccorso, inizia a praticare il massaggio cardiaco. Nel frattempo chiama la collega, Elisa Tessaro, che porta il defibrillatore. Via la prima carica, intanto un atleta di pallanuoto chiama i soccorsi. In video chiamata con il personale del 118 Alberto ed Elisa tengono il fiato sospeso, ma intanto muovono sapientemente le mani, sanno cosa fare.

L’ambulanza - spiegano – impiega 15 minuti per arrivare in via Geremia visto l’intenso traffico.

Appena giunge il personale sanitario, Alberto ed Elisa si fanno da parte: lasciano il campo ai professionisti. Poco dopo sentono il settantacinquenne rispondere alle domande dei soccorritori: nome, età, indirizzo. Si è ripreso. Va molto meglio. Andrà in ospedale per gli accertamenti necessari, ma intanto è fuori pericolo. Mentre vanno via, gli uomini del 118 si rivolgono ad Alberto: «Probabilmente gli avete salvato la vita».

Salvare una vita non è cosa di tutti i giorni: «Mi sono comportato come ci hanno insegnato qualche mese fa al corso – utilissimo – di primo soccorso» racconta Alberto. «Le tecniche si sono rivelate fondamentali. Tra le mie mani c’era una persona che conosciamo, un cliente storico che viene in palestra due-tre volte alla settimana, un nostro “affezionato” che stava facendo riscaldamento, non era un’attività particolarmente impegnativa e aveva iniziato da pochi minuti».

Alberto Zecchin, 51 anni, personal trainer da 30, era la prima volta che prestava soccorso a qualcuno: «È caduto per terra, sono corso» ricostruisce, «mi sono accorto subito che non respirava e non aveva battito. Ho iniziato immediatamente con il massaggio ed è partita la procedura, dunque è arrivato subito il defibrillatore – che ha portato Elisa – quando poggi le piastre sul torace dà una specie di diagnosi. Infatti era in atto un arresto cardiaco e la macchina ci ha detto che dovevamo dare la prima scarica, poi abbiamo continuato a seguire sia le indicazioni del defibrillatore, sia quelle del personale del 118, che intanto era in video chiamata. Quando il personale sanitario è arrivato stavo facendo ancora il massaggio».

«Avere un defibrillatore in sede fa la differenza» aggiunge Elisa Tessari, «Alberto è stato velocissimo, ma tutti sapevamo cosa fare».

Conferma il patron del Plebiscito, Dimitri Barbiero: «Non è la prima volta che ci capita di intervenire. Tutti i miei ragazzi fanno il corso di primo intervento e ci teniamo sistematicamente aggiornati. L’ultima volta era capitato sui campi da tennis e anche in quell’occasione non ci siamo fatti trovare impreparati».

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