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L’annuncio del dg Benazzi: «Entro un mese Cittadella della salute a regime e apriamo il park»

L’annuncio del dg Benazzi: «Entro un mese Cittadella della salute a regime e apriamo il park»

foto da Quotidiani locali

Da oltre sette anni alla guida della sanità trevigiana, ora la riconferma per altri due anni, sempre alla direzione generale dell’Ulss 2 in veste di commissario.

Il dg Francesco Benazzi, 68 anni a marzo, fresco di rinnovo d’incarico, mette in fila i nodi da sciogliere e le priorità. A cominciare dalla Cittadella della Salute e dall’agognata questione del nuovo parcheggio a pagamento da 800 posti, pronto ma ancora chiuso.

I nodi della Cittadella

«Venerdì primo marzo abbiamo l’incontro con la ditta del project financing, Ospedal Grando, per definire le tariffe del parcheggio. Dobbiamo assolutamente stringere con i tempi» afferma Benazzi. Sperando di poter arrivare a quanto auspicato. Il dg vuole a tutti i costi ritrattare l’accordo contrattuale firmato dalle parti otto anni fa, rivedendo al ribasso il ticket del park.

Il braccio di ferro va avanti da mesi. Dal canto suo, l’azienda sanitaria continua a chiedere di aggiustare le tariffe.

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«Ribadiamo l’esigenza di attuare un “biglietto sociale” per la sosta iniziale dell’utenza: pagando 50 centesimi la prima ora e 1,50 euro per un massimo di 3 ore, dopodiché lasciamo carta bianca a Ospedal Grando per ulteriori maggiorazioni dopo le 3 ore» fa sapere Benazzi.

Dall’altra parte Ospedal Grando pare invece intenzionata a far valere il contratto in essere, dove la tariffa è di 1 euro all’ora. Sempre venerdì, oltre alla discussione sul park, l’Ulss di Marca tornerà a chiedere alla ditta del project delle garanzie in vista dei prossimi ingressi di reparti in Cittadella.

«Per marzo deve essere tutto a posto, dall’apertura delle porte al funzionamento dell’allarme antincendio» sottolinea il dg «Chiederemo garanzie sull’operatività visto che a marzo dobbiamo far traslocare la radiologia, abbiamo noleggiato il camion mobile per iniziare il trasferimento delle tac dal Ca’ Foncello al nuovo ospedale, uno alla volta, scongiurando i fermi macchina».

Entro quest’anno partiranno invece i lavori della cittadella universitaria nell’area ex Vetrelco (il fabbricato è stato abbattuto da tempo), tutti i cantieri delle case della salute e l’intervento all’ospedale di Conegliano.

«Per poter avere i finanziamenti del Pnrr dobbiamo rispettare la tabella di marcia e consegnare le case della salute entro marzo 2026» chiarisce il numero uno della sanità trevigiana, che ha nel frattempo già messo a segno la posa della prima pietra per le case della salute di Asolo e Paese e, a stretto giro, toccherà anche a quella di Dosson di Casier.

Liste d’attesa

Altra partita in corso, collegata allo sfruttamento dei macchinari ospedalieri al massimo delle loro capacità e all’impegno del personale sanitario, riguarda il recupero delle liste d’attesa e l’abbattimento delle prenotazioni in “galleggiamento”.

L’Ulss 2 toccava nel maggio 2023 quota 34.039 prestazioni “galleggianti”. In otto mesi ha recuperato buona parte di questi esami, portandoli a meno di 8.000 e riuscendo ad azzerare le visite con priorità B (breve attesa, da effettuare entro un massimo di 10 giorni dalla prenotazione).

«Avendo anche le strutture accreditate a darci una mano, in questo momento riusciamo a rispondere per tutte le specialità a parte la dermatologia, il nostro tallone d’Achille poiché non troviamo dermatologi».

Il piano d’azione

«Per questo» continua il direttore generale Francesco Benazzi, «abbiamo messo a punto un piano straordinario per recuperare le 1.800 prestazioni dermatologiche con priorità P (ossia da fare entro 60 oppure 90 giorni) attraverso il ricorso a prestazioni aggiuntive, visite in orario serale e pure il sabato».

E aggiunge sempre il manager dell’Ulss 2 di Marca: «Per tutte le altre specialità, contiamo nel più breve tempo possibile di raggiungere quota 3.000 prestazioni galleggianti che erano la norma del periodo pre-Covid. Il mio grazie va a tutti i collaboratori per questo grande sforzo collettivo che stiamo facendo tutti insieme».

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