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Botturi: «L’Acm patrimonio Unesco, ora 3 gare decisive»

Dopo il pareggio di Novara e alla vigilia di tre gare ravvicinate che a suo avviso «possono cambiarci non la vita ma la stagione sì», il dt Christian Botturi fa il punto della situazione in casa biancorossa affrontando tutti i temi sul tavolo.

Patrimonio Unesco

Il dirigente sottolinea che la squadra è «in salute» e che dopo l’1-1 di Novara «il bicchiere è mezzo pieno e lo sarà fino alla fine comunque vada perché stiamo facendo un grande percorso. Questo Mantova va protetto e coccolato da tutti - aggiunge - come fosse un patrimonio dell’Unesco. Al “Piola” abbiamo subìto gol dopo due minuti e rimontato una squadra che non subiva reti da 4 partite. Ma soprattutto abbiamo fatto una grande gara: per 18 minuti del secondo tempo abbiamo avuto il 90% di possesso palla e questo dice tutto». Botturi invita poi a non dar retta a voci di mercato e altre distrazioni: «Ci fa piacere che tutta Italia parli di noi, del mister e dei giovani ma invito tutti, all’interno e all’esterno della società, a proteggere i ragazzi. Il futuro mio e di Possanzini è qui perché abbiamo un contratto ma soprattutto un progetto pluriennale con Piccoli. Tutti siamo concentrati sull’obiettivo ma il progetto è a lungo termine a prescindere. Se andrà male, passeremo dai playoff o ci struttureremo per l’anno prossimo. Lo stiamo già facendo, senza badare alla categoria. Vorrei che tutti capissero questo e ci stessero vicini: i tifosi seguendoci sempre più numerosi, voi dei media e anche la politica. Visto il progetto di Piccoli, ad esempio, credo che i lavori al Martelli si debbano fare a prescindere dai risultati sportivi».

Trittico decisivo

Tornando al campo, Botturi dice che «le prossime tre gare ravvicinate possono cambiarci non la vita ma la stagione sì». E si rivolge di conseguenza al gruppo: «Ora più che mai il gruppo è fondamentale. Anche chi gioca meno, anche chi entra un minuto può e deve essere determinante. Arrivando sulla palla per primo anche al 92’, capendo che ogni palla può essere quella decisiva. Dobbiamo affrontare queste ultime dieci partite come finali e e soprattutto le prossime tre. A Vercelli troveremo una squadra che arriva da un periodo altalenante ma ha valori importanti. Poi al Martelli arriverà la Virtus di Gigi Fresco, che dopo aver pareggiato col Padova promise pubblicamente che avrebbe fermato anche noi. Infine andremo sul campo di una Pergolettese che è in grande crescita. Questo è il momento di metterci tutti, a partire da me e passando per tutti quelli che lavorano nell’Acm, qualcosina in più. Senza mai snaturarci sotto il profilo mentale e tecnico-tattico. Perché ribadisco che stiamo facendo un percorso bellissimo e che ne saremo fieri a prescindere da come finirà la stagione».

I fantasmi

Se la gara di Novara è finita 1-1 è anche perché al Mantova è mancato un rigore netto, non fischiato per un fallo di Di Munno su Brignani. Dato che nell’ultimo testa a testa avuto dal Mantova in serie D con il Como il tema arbitrale risultò pressoché determinante, qui la cosa fa drizzare le antenne. Al riguardo Botturi si esprime così: «Parlare degli arbitri non è nel nostro stile e personalmente lo trovo anche un po’ da calcio rétro. Diciamo però che non si può fare a meno di notare che episodi oggettivi, come quello di Novara, su alcuni campi vengono valutati in una maniera e su quelli dove giochiamo noi in un’altra. Magari possiamo essere un po’ antipatici perché siamo passati in 6 mesi da una retrocessione in D alla vetta del campionato spendendo relativamente poco... Non so, mi piacerebbe che la buonasorte qualche volta guardasse giù anche verso di noi. Detto questo, è ovvio che l’unica soluzione sarebbe introdurre il Var, equiparando le categorie professionistiche».

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