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Vergarolla, pescatori contro le ruspe del cantiere navale

POLA L’ex spiaggia di Vergarolla, che nell’agosto del 1946 fu teatro della potente esplosione di residui bellici costata la vita a un centinaio di polesani, è diventata oggi oggetto di contesa tra i pescatori locali e il cantiere navale Tehnomont.

Nell’ambito del contenzioso che dura da oltre un anno, nelle ultime ore una ventina di pescatori ha bloccato le ruspe mandate dalla Tehnomont per abbattere il conglomerato di baracche in cui sono custoditi gli arnesi da pesca. «Siamo dovuti intervenire con le ruspe - spiega la direttrice della Tehnomont Gordana Deranja -. Il Comune di Pola, al quale dal 2019 paghiamo la concessione mensile di 15 mila euro per questo pezzo di costa, ci ha intimato di fare pulizia. La Tehnomont, tra l’altro, è anche proprietaria del boschetto attraverso il quale i pescatori passano per arrivare alle loro barche».

Una contenzioso difficile da sanare. «Noi non abbiamo nulla contro i pescatori - aggiunge Deranja - ma è chiaro che essi sono qui illegalmente. Noi non facciamo altro che eseguire gli ordini. È anche vero che noi paghiamo un canone demaniale per un bene di cui non ci è consentita la fruizione. Da parte nostra siamo disposti ad andare incontro ai pescatori mettendo a loro disposizione un pontile galleggiante per l'ormeggio delle loro barche».

La soluzione, tuttavia, spetterebbe al Comune che non ha ancora mantenuto la promessa, fatta un anno fa, di trovare una collocazione alternativa per i pescatori. «Il sindaco Filip Zoričić - spiega ancora Deranja - si limita a intervenire attraverso i media invece di incontrare le parti di persona». Non ci sarebbe, invece, il pericolo di una cementificazione dell’area a fini turistici attraverso la modifica del piano regolatore. «Non abbiamo ambizioni di questo tipo - assicura la direttrice della Tehnomont -. Alla società, che vanta 150 dipendenti, interessa solo costruire imbarcazioni per i committenti e gestire le risorse in maniera oculata».

Come si difendono i pescatori? «Non è ammissibile che venga assegnato in concessione un pezzo di costa usato da oltre cent’anni da una cinquantina di pescatori» affermano. Per far valere le loro ragioni si sono rivolti al Tribunale amministrativo di Fiume. Come andrà finire? Un incontro tra le parti è stato fissato tra una decina di giorni.

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