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Grado 3, Limbara debitrice di 3 milioni nei confronti del Comune

GRADO Lunedì ci sarà la verifica, nel corso dell’udienza fissata al Tribunale di Udine, dello stato di passività dell’Immobiliare Limbara, quella che doveva realizzare la Grado 3. La passività supera i 70 milioni di euro.

Tra i creditori c’è anche il Comune di Grado. Le passività della Limbara riguardano il mancato pagamento dell’Imu (ora Ilia) e in piccola parte della Tari. E si tratta di una cifra davvero importante. Ben 3 milioni e 178 mila euro che si riferiscono al periodo dal 2018 al 2023. Per questo motivo il Comune di Grado, come spiega il commissario Augusto Viola, ha chiesto l’ammissione allo stato passivo della procedura di liquidazione giudiziaria. Del totale complessivo il Comune precisa che si tratta di 2 milioni e 314 mila euro richiesti come creditore privilegiato, di 595 mila euro in via chirografaria e 260 mila euro di interessi. Inizialmente l’insediamento della Grado 3 che si specchia sul tratto della spiaggia principale di fronte alla Sacca dei Moreri, tra Città Giardino e Pineta, era partito per iniziativa dell’imprenditore friulano Maurizio Zamparini e di quello gradese Adriano Bernardis.

Progetto che si è subito scontrato con chi lotta contro la cementificazione. Dalla contrarietà espressa in più occasioni della Soprintendenza. Di tentativi ne sono stati fatti tanti (di mezzo c’è stata anche la questione di una fidejussione risultata non valida) ma nessuno è mai riuscito a contemperare da una parte le esigenze degli imprenditori che si erano affidati anche a progettisti naturalisti di grande fama, e dall’altra quelle delle amministrazioni comunali. Fatto sta che l’area è attualmente degradata e brutta da vedere e dato che si trova a ridotto del vialetto che costeggia l’arenile è vista davvero da tante persone. E ora con le vicende giudiziarie in corso si rischia che tutto ciò rimanga allo stato attuale così com’è ancora chissà per quanti anni.

La procedura di cui si discuterà lunedì al Tribunale di Udine è stata inizialmente avviata davanti al Tribunale di Roma poiché in questo momento la Limbara ha la sua sede legale nella Capitale. Una causa avviata ufficialmente da una società che opera nel settore finanziario soprattutto per quel che concerne il recupero dei crediti deteriorati, in particolare quelli delle banche alla quale evidentemente la Limbara si era rivolta.

A maggio dello scorso anno era stata peraltro la stessa Limbara a chiedere l’apertura della propria liquidazione giudiziale riconoscendo di essere insolvente e di non riuscire a far fronte ai debiti. La causa si discute tuttavia a Udine poiché il Tribunale di Roma ha considerato la sede legale romana solamente fittizia mentre tutto fa riferimento al capoluogo friulano.

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