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Nel 2023 i consumi di energia in Italia sono diminuiti 2,5%



Nel 2023, secondo il rapporto dell'Enea, le emissioni sono diminuite del 8% e i consumi d'energia del 2,5%. Questo calo della domanda è attribuito principalmente a fattori non strutturali come un inverno mite, politiche nazionali di contenimento dei consumi e prezzi dell'energia elevati, oltre alla contrazione della produzione industriale. Unica eccezione sono i trasporti, che hanno registrato un aumento della domanda, trainati soprattutto dal settore aereo con un +20%.

La diminuzione delle emissioni di CO2 (-8%) è dovuta principalmente alla riduzione dell'uso di fonti fossili, con oltre tre quarti del calo provenienti dai settori Ets (generazione elettrica e industria energivora). Il settore elettrico ha contribuito in gran parte a questa riduzione, soprattutto grazie al riaggiustamento del mix delle fonti dopo le tensioni del 2022 sui mercati dell'energia.
Stefano Gracceva, il ricercatore responsabile del rapporto, evidenzia che l'aumento dell'intensità carbonica nel 2022 è stato temporaneo, attribuibile a vari fattori come la ripresa della produzione idroelettrica, la diminuzione della produzione da gas e la fine dei programmi di massimizzazione dell'utilizzo di carbone e olio combustibile.

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