Pavia, la pioggia apre voragini nell’asfalto rifatto solo da 6 mesi
PAVIA. Le piogge battenti di questi giorni hanno sbriciolato l’asfalto in viale Gorizia riasfaltato poco più di sei mesi fa, alla metà di giugno. Si sono formate buche larghe e profonde, veri e propri crateri che si trovano su entrambe le carreggiate e così si moltiplicano le proteste degli automobilisti che ricordano come il tratto, compreso tra via Scopoli e il Dispensario, fosse stato riasfaltato da poco tempo. «E’ una situazione assurda, visto che proprio viale Gorizia era uno dei tratti stradali su cui il Comune era intervenuto recentemente. La parte compresa tra via Scopoli e piazza Emanuele Filiberto era stata riasfaltata radicalmente – dice un cittadino della zona –. Eppure l’asfalto in alcuni punti è letteralmente collassato e, l’altra sera, con le buche completamente ricoperte d’acqua e la scarsa visibilità determinata dal maltempo, le condizioni erano molto pericolose».
Asfalto gruviera
La strada è diventata una gruviera a poca distanza dai lavori di asfaltatura. L’assessorato ai Lavori pubblici guidato da Antonio Bobbio Pallavicini aveva provveduto a mettere in sicurezza viale Gorizia lo scorso giugno, inserendo questa parte del viale nel piano asfaltature su cui l’amministrazione Fracassi aveva dirottato 1 milione, all’interno di un pacchetto da 2,2 milioni, con 700mila euro destinati ai materiali lapidei del centro storico e 500mila euro al rifacimento di alcuni marciapiedi della città. Con il milione di euro stanziato erano state riqualificate alcune delle strade di maggior percorrenza: da viale Libertà a viale Cremona, da via Indipendenza a viale Partigiani, da viale Argonne a via San Pietro in Verzolo. Ma le buche scavate dalla pioggia in viale Gorizia non sono le uniche criticità segnalate da cittadini e automobilisti. C’è anche la questione stalli di sosta, con molti cittadini che segnano in rosso anche questo problema. «Le condizioni dei parcheggi in viale Gorizia sono terribili, per entrare o uscire dall’auto si affonda nella melma – dice un automobilista –. E così si è costretti a finire nel fango imbrattandosi tutti».
Va peggio in viale Lungoticino dove si sono formate vere e proprie piscine a causa della straordinaria quantità d’acqua scesa in questi giorni. «È impossibile accedere alla propria automobile. Sono necessari stivali di gomma per recuperare il mezzo parcheggiato sul viale a ridosso del Ticino – sottolinea il proprietario di un’Audi parcheggiata in viale Lungoticino Sforza –. Qui la situazione è critica ogni volta che piove ed è quindi chiaro che, con un evento eccezionale come quello che si è verificato nei giorni scorsi, le condizioni degli stalli siano insostenibili».
«E noi paghiamo»
Una ragazza cerca di salire sulla sua automobile, una Fiat, ma deve fare i conti con una mega pozzanghera. «Non so come arrivarci, devo immergere le scarpe nell’acqua». E un altro signore aggiunge, sottolineando un fatto percepito quasi come una beffa: «Da tempo i cittadini lamentano il pessimo stato di questi parcheggi. Ma quello che fa più arrabbiare gli utenti è il fatto che la sosta, seppure in queste condizioni, va anche pagata. Si paga per camminare nell’acqua e nel fango e per sporcarsi. Non si può neppure salire dall’altro lato perché alcuni mezzi sono completamente circondati dalle pozzanghere».—
Stefania Prato