Trovata una seconda bomba nell’area del cantiere della Transalpina a Gorizia

GORIZIA Spunta una seconda bomba inesplosa della Seconda guerra mondiale nell’area del cantiere della stazione Transalpina. Dire che fosse quasi scontato, a questo punto, è sin troppo facile, considerato che i bombardieri britannici scaricarono in quella zona qualcosa come 120 bombe.

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Nessuno stupore

A dare conto dell’ultimo aggiornamento è Francesco Del Sordi, assessore comunale alla Sicurezza e alla Protezione civile. «In effetti, è una notizia che non ci deve stupire più di un tanto visto che la stazione della Transalpina fu abbondantemente bombardata nel corso della Seconda guerra mondiale - spiega l’esponente di Giunta -. Anche in questo caso, si trova sul lato sloveno, a una cinquantina di metri in direzione Castagnavizza. Le autorità slovene mi dicono che si trova in condizioni migliori rispetto a quella riemersa nei giorni scorsi. Questa è una buona notizia».

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Del Sordi sottolinea come, in corso, ci sia un’azione di monitoraggio «molto certosina» portata avanti dai tecnici che si stanno occupando dei carotaggi nell’ambito dei lavori per la riqualificazione della stazione della Transalpina. Si tratta dei tecnici dell’Unità statale per la protezione dagli ordigni inesplosi della Primorska settentrionale.

Il piano

«Bisogna aver pazienza e permettere che tutti i controlli vengano conclusi», sottolinea l’assessore che, lunedì, rappresenterà il Comune nel vertice in Prefettura. «In quell’occasione, proporremo lo stesso piano attuato nel luglio scorso. La macchina della prevenzione che allestimmo di concerto con Prefettura, Vigili del fuoco, forze dell’ordine, Protezione civile, Asugi funzionò perfettamente - spiega Del Sordi -. Si tratterà nuovamente di procedere alla perimetrazione e al presidio dell’area interessata dall’evacuazione, di diffondere le informazioni ai residenti tramite avvisi cartacei, un numero telefonico dedicato, Alert System e altri sistemi di comunicazione, di individuare un luogo di raccolta per chi non sa dove andare».