World News in Italian

Medici veneti, ecco gli aumenti: da 60 a 100 euro all’ora per le prestazioni extra e bonus agli urgentisti

Fuori le cooperative private dagli ospedali. E compensi quasi raddoppiati per tutti i medici, dipendenti del Servizio sanitario regionale, che svolgono prestazioni ospedaliere programmate extra orario (ma non si tratta strettamente di straordinari), per abbattere le liste d’attesa.

Un accordo che soddisfa tutti

«È un accordo che credo soddisfi tutte le parti e che va nella giusta direzione: il riconoscimento del grande impegno dei nostri medici, soprattutto di quanti lavorano nei reparti di Emergenza-Urgenza» dice l’assessora regionale alla Sanità Manuela Lanzarin.

Confermano i segretari della Cgil Fp Sonia Todesco e Giovanni Campolieti: «Siamo soddisfatti».

E poi i segretari dei sindacati dei dirigenti medici. Massimiliano Dalsasso di Aaroi-Emac: «Siamo i primi in Italia a sottoscrivere un accordo simile, è una bella gratificazione». E poi Giovanni Leoni di Anaao: «Si tratta di un accordo positivo e innovativo».

Ed è un accordo che arriva a poche settimane dalla decisione della Regione di porre un limite ai compensi dei gettonisti: 80 euro lordi all’ora per anestesisti, rianimatori e medici di Pronto soccorso, 60 per gli altri e 40 per gli specializzandi. E a poche settimane pure dalla decisione di “spazzare via” le cooperative private dagli ospedali veneti.

Cosa prevede

Insomma, dal 29 febbraio, in Veneto, fare il dottore “pubblico” conviene. Perché l’accordo firmato 24 ore fa dalla Regione e dalle sigle sindacali dei dirigenti medici prevede proprio di pagare di più i dottori, dipendenti del Ssr, elevando da 60 a 100 euro (il massimo previsto dal contratto collettivo nazionale) la remunerazione oraria per l’acquisto di prestazioni. Per questo, la Regione ha stanziato 16,4 milioni di euro, da distribuire tra le diverse aziende sanitarie.

Misura alla quale si aggiunge la previsione di un’indennità (peraltro pure retroattiva) di 60 euro per ogni turno da 12 ore, per i medici di Pronto soccorso: l’equivalente di un aumento di circa 8 mila euro all’anno.

«E speriamo che, in questo modo, anche la professione possa tornare ad attrarre i giovani» commenta Dalsasso.

A cui si aggiunge Leoni: «Bisogna valorizzare la figura dell’urgentista, anche in proporzione alla quota parte del lavoro diurno, notturno e festivo che svolge, in condizioni critiche e usuranti».

E anche Todesco rilancia: «Adesso è necessario lavorare sulla qualità del lavoro, sulla distribuzione dei turni e prevedere più contratti part-time, perché la carenza di medici non si risolve soltanto con gli incentivi economici».

A questo proposito, rassicura Lanzarin: «Le notizie che ci arrivano da Azienda Zero, circa la partecipazione ai concorsi, sono molto positive».

Ma il nuovo accordo prevede pure altro. Porta da 2 a 5 milioni di euro annui le risorse stanziate per le certificazioni Inail, per la retribuzione dei medici certificatori. E introduce le “retribuzioni di risultato”, che saranno assegnate ai medici individuati come tutor per gli specializzandi.

«Tutti atti concreti per portare ulteriore qualità alla nostra sanità e, contemporaneamente, gratificare i nostri medici» dice Lanzarin, «Il nostro obiettivo è quello di rendere uniformi le remunerazioni tra i nostri professionisti, perché non ci siano disparità. E queste condizioni ci aiuteranno ad attirare molti più professionisti, in futuro».

Tutto bene? «Con questo nuovo accordo, sì. Ma adesso iniziamo a ragionare del comparto» l’avvertimento di Sonia Todesco. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Читайте на 123ru.net