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Polizza pagata, ma è falsa: salvato dalla polizia locale

Per una volta, ha benedetto la paletta alzata dei vigili che gli hanno dato l’alt. Era al volante della sua auto, una Range Rover sport, e stava andando ad un appuntamento di lavoro. Aveva fretta, come sempre, ma non gli sembrava proprio di aver superato il limite di velocità sulla Cispadana, tra l’altro puntellata di autovelox. Solita richiesta di patente e libretto, controllo nella banca dati, e un verdetto inaspettato: «Quest’auto è senza assicurazione». Pensa ad un errore, perché la polizza è sicuro di averla pagata, quindi fruga nel cruscotto, trova il certificato e lo mostra agli agenti della polizia della Bassa Reggiana. Che allargano le braccia e ribadiscono: «Questo documento è falso, l’assicurazione non esiste».

Il racconto

L’automobilista, dirigente di un’azienda della zona, ha raccontato davanti al giudice Edoardo Zantedeschi l’epilogo della vicenda per cui ora sono in tribunale tre uomini accusati di truffa continuata.

Si sarebbero spacciati per agenti di una compagnia assicurativa con prezzi molto convenienti, incassando i soldi senza stipulare un bel niente. «Avevo fatto tre assicurazioni temporanee, perché avevo intenzione di vendere quell’auto, e oltre a quella multa, sacrosanta e salvifica, perché mi ha evitato guai ben peggiori, nei mesi successivi mi sono arrivate tutte le altre che avevo preso con le autoletture lungo le strade e in autostrada da cui risultava appunto che circolavo senza copertura assicurativa».

L’imbroglio

La polizza a prezzi concorrenziali l’aveva trovata attraverso uno dei siti che confrontano i prezzi delle compagnie assicurative, la scelta era caduta su quella in quanto una delle poche che stipulava polizze temporanee.

Quella multa, sacrosanta e salvifica, mi ha evitato guai ben peggiori

«Li ho contattati dal sito, poi ci sono state anche delle mail e dei contatti telefonici con un uomo che si è presentato come un consulente responsabile delle vendite. Non ho notato niente di strano, avevo già fatto altre polizze così» ha detto, precisando di aver pagato 92 euro per una prima polizza che avrebbe coperto l’auto per pochi giorni, e successivamente alcune centinaia di euro per altri due periodi.

«Ho sempre pagato con bonifici su Postepay e mi hanno sempre mandato i documenti, che non avevano niente di anomalo». Attraverso quei bonifici, dopo la denuncia, si è arrivati a individuare i responsabili, ora sotto processo. La prossima udienza è fissata per l’11 luglio.

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