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Azar Nafisi, il potere dei libri

Azar Nafisi, il potere dei libri

foto da Quotidiani locali

Il potere dei libri è di essere capaci di essere pericolosi e sovversivi anche nei difficili tempi attuali. Con questa motivazione la giuria del Premio Crédit Agricole “La storia in un romanzo” ha attribuito il riconoscimento per il 2024 alla scrittrice iraniana. Azar Nafisi, autrice del celebre libro Leggere Lolita a Teheran.

Il riconoscimento, che le sarà consegnato in occasione della 25esima edizione di pordenonelegge, in programma dal 18 al 22 settembre, è «per r averci insegnato – spiegano le motivazioni – che quando sono in pericolo l’immaginazione e le idee è in pericolo anche la nostra stessa libertà. Da Leggere Lolita a Teheran fino all’ultimo Leggere pericolosamente, Nafisi ha composto una sorta di autobiografia che gravita intorno al potere dei libri, capaci di essere pericolosi e sovversivi sia negli anni della rivoluzione di Khomeini in cui la catechesi islamica additava nella letteratura una delle più temibili incarnazioni del male occidentale; e sia nei difficili tempi attuali, in cui i romanzi ci possono aiutare a smascherare le tentazioni totalitarie fuori e dentro di noi, e ad accogliere l’irrequietezza e il desiderio di conoscenza».

Azar Nafisi riceverà il Premio sabato 21 settembre, alle 18, al Teatro Verdi di Pordenone. Alla cerimonia seguirà l’incontro con il pubblico intorno ai legami fra il romanzo e la storia, e sarà questa l’occasione per presentare il nuovo libro della scrittrice, “Leggere pericolosamente. Il potere sovversivo della letteratura”, in uscita il 5 marzo per Adelphi.

«La collaborazione virtuosa con Pordenonelegge porta in dote un’altra grande firma della letteratura mondiale che sarà un onore accogliere e premiare durante il Festival a settembre – ha dichiarato Vittorio Ratto, vicedirettore generale di Crédit Agricole Italia – Il nome di Azar Nafisi arricchisce ulteriormente l’albo d’oro di un riconoscimento che negli anni è diventato un evento nell’evento contribuendo, con la forza dei libri, alla diffusione della cultura della libertà e del rispetto per la diversità».

Apparso per la prima volta nel 2022, il nuovo libro di Azar Nafisi Leggere pericolosamente (Collana dei Casi) completa un’opera avviata da Quell’altro mondo e proseguita con Leggere Lolita a Teheran e La Repubblica dell’immaginazione, usciti presso Adelphi tra il 2004 e il 2022. Di Azar Nafisi Adelphi ha pubblicato anche Le cose che non ho detto (2009) e BiBi e la voce verde (con Sophie Benini Pietromarchi, 2006).

«In questo preciso momento i libri sono in pericolo – spiega l’autrice - Possiamo spingerci oltre dicendo che sono in pericolo l’immaginazione e le idee, e quando questo succede lo è anche la nostra realtà. Ricordate la frase: “Quando si cominciano a bruciare i libri si finisce per bruciare anche gli uomini? Ecco, è tempo di ricordare ciò che disse una volta Toni Morrison: “... l’arte ci prende e ci trascina in un viaggio che non ha prezzo, a testimonianza del mondo qual è e quale dovrebbe essere”».

Scrittrice iraniana, nativa di Teheran, all’età di tredici anni Azar Nafisi si è trasferita in Inghilterra per proseguire gli studi; si è poi laureata in Letteratura inglese e americana all’Università dell’Oklahoma. Tornata in Iran (1979), ha ottenuto la cattedra di Letteratura inglese presso un ateneo della capitale.

Fra il 1981 e il 1987 è stata allontanata dalla facoltà per aver infranto le norme sul codice di vestiario imposte dalla neoformata Repubblica islamica: Azar Nafisi ha sempre rifiutato di indossare il velo, e per questo nel 1995 è stata nuovamente espulsa dall’Università di Teheran.

Due anni più tardi ha lasciato l’Iran e si è trasferita stabilmente negli Stati Uniti. Ha quindi raggiunto la notorietà con Leggere Lolita a Tehreran, pubblicato in Italia 20 anni fa, che è diventato in breve un caso letterario internazionale .

Il Premio Crédit Agricole La storia in un romanzo è stato conferito nel tempo ad Arturo Peréz-Reverte, Abraham Yehoshua, Art Spiegelman, Alessandro Baricco, Ian McEwan, Martin Amis, Umberto Eco, Emmanuel Carrère, Javier Cercas, Wole Soyinka, Robert Harris, Svetlana Aleksievič, Olga Tokarczuk, Fernando Aramburu, Jhumpa Lahiri e nel 2023 ad Annie Ernaux.

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