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Il Questore Ostuni sulla sicurezza a Trieste: «Essenziale potenziare la rete di telecamere»

TRIESTE Nel corso delle indagini sulla così detta banda del Rolex, poi sgominata dalla Squadra mobile, gli inquirenti si sono trovati a fare i conti anche con alcuni dispositivi di videosorveglianza di competenza dei Comuni dell’altipiano che non funzionavano. Nello specifico, è successo facendo alcuni accertamenti sull’episodio più grave, quello accaduto un anno fa a Rupinpiccolo, quando un imprenditore era stato colpito al collo da una pallottola esplosa da un componente della banda.

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Cercando dei riscontri su quegli “occhi elettronici” gli uomini della Mobile hanno trovato il buio. Un sistema di videosorveglianza unitario sul territorio, che goda di una buona manutenzione e collegato alle sale operative della Questura e del Comando dei carabinieri, diventa quindi una delle priorità. Il questore Pietro Ostuni spiega come dopo il via libera al piano da parte del Comitato per l’ordine e la sicurezza, il prossimo tavolo tecnico sul tema si terrà in Questura.

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Questore, in tema di videosorveglianza dove serve intervenire?

«Nelle zone critiche di Trieste il sistema è già stato rafforzato: penso a piazza Garibaldi, a piazza della Libertà, a Scala dei Giganti o a piazza Perugino. Invece, nei comuni più piccoli dell’altipiano non c’è ancora un sistema performante e lì serve intervenire. In alcune indagini importanti ci sono state delle difficoltà. Il sistema del Comune di Trieste è invece di alto livello, e per noi poter vedere quelle immagini anche in diretta diventa uno strumento essenziale di prevenzione, di indagine, ma anche per la gestione delle manifestazioni, ad esempio per capire come si muove un corteo».

Di recente alcuni fatti di cronaca hanno allarmato i cittadini. Che lettura avete dato a questi fenomeni e a che punto sono le indagini?

«In questi primi mesi dell’anno c’è stato un lieve aumento del numero delle rapine, ma si stratta soprattutto di rapine improprie. Mi spiego: se una persona commette un furto in un negozio e, beccato dalla commessa, per guadagnare la fuga la spintona, quella viene classificata come rapina impropria. Ci sono stati anche alcuni casi di rapine avvenute tra minori stranieri non accompagnati. Riguardo invece ai casi di via Zorutti, via dell’Istria, via Flavia o di via Paisiello, abbiamo individuato i responsabili della rapina al supermercato “In’s” e abbiamo buoni elementi per ritenere siano gli autori anche di altre rapine».

C’è poi la rapina avvenuta lunedì scorso nel parco dell’ex Opp.

«Siamo vicini a una risoluzione del caso. Ci tengo a rassicurare i cittadini che l’attenzione sul territorio è massima, e i casi irrisolti sono veramente pochi. I servizi ad alto impatto hanno ormai scadenza settimanale, lo scorso mercoledì è stato fatto anche un controllo straordinario sul territorio regionale».

Mentre il caso della denunciata violenza di via Rigutti?

«Abbiamo prestato fin da subito la massima attenzione all’episodio. Stiamo indagando e contiamo di ricostruire con particolare attenzione quello che è accaduto, e di capire in quale modo si siano realmente svolti i fatti».

Rispetto al 2022, lo scorso anno c’è stato un incremento dei furti?

«Sì, lieve. Non ci sono zone della città più colpite di altre. I cittadini hanno comunque acquisto consapevolezza e fanno più attenzione a chiudere bene la porta d’ingresso, dotandosi anche di serrature efficienti. Li invito a segnalare sempre ogni movimento sospetto, ogni dettaglio anomalo. Sui colpi più recenti ci sono indagini in corso, anche con un confronto con i carabinieri, per capire se ad agire siano state le stesse persone».

E il Silos?

«Almeno una volta alla settimana monitoriamo la situazione, l’attenzione è massima. Le persone irregolari sul territorio vengono accompagnate in Questura: se chiedono asilo politico vengono avviate le pratiche, gli altri vengono espulsi».

Le costanti campagne di prevenzione sulle truffe agli anziani stanno dando i primi frutti?

«Iniziamo ad avere qualche chiamata in più, significa che svelare via via le tecniche, spiegare nel dettaglio quale è l’approccio dei truffatori, aiuta le persone a difendersi».

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