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Olimpiadi, minacce al sindaco per il bob: ti uccidiamo

Olimpiadi, minacce al sindaco per il bob: ti uccidiamo

Lettera anonima al primo cittadino di Cortina Gianluca Lorenzi che ha fatto denuncia. La Procura apre un fascicolo

Un foglio con poche righe minacciose, dentro una busta bianca: «Se vai avanti con la pista da bob, ti facciamo fuori».

Il messaggio, scritto con una calligrafia a prima vista irriconoscibile, era per il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, che ha già presentato una denuncia contro ignoti al vicino Commissariato di Polizia ampezzano. C’è una comunicazione notizia di reato sul tavolo del procuratore della Repubblica, Paolo Luca, che aprirà un fascicolo per l’ipotesi di reato di minaccia. Nella busta, non c’era nient’altro, di conseguenza, dopo il passaggio al protocollo, non è scattata alcuna procedura di sicurezza in municipio.

La lettera

La missiva è arrivata negli uffici di corso Italia mercoledì 28 febbraio mattina. L’indirizzo sulla parte anteriore, nessun mittente su quella posteriore e l’affrancatura normale di tutta la corrispondenza che passa per il centro di smistamento di Padova, prima di raggiungere gli uffici postali della regione. Un transito obbligato questo, che non aiuta nell’individuazione di chi l’ha spedita. A meno che non ci sia il suo Dna, ma di impronte ce ne saranno chissà quante.

Il primo cittadino l’ha aperta senza usare particolari accorgimenti, scoprendo, tra il sorpreso e il preoccupato, che conteneva una minaccia sulla pista da bob per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Poco meno che immediata la consegna alla polizia, che l’ha posta sotto sequestro, informando l’autorità giudiziaria.

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Il sindaco

Il nuovo tracciato della “Eugenio Monti” non è un’opera pubblica comunale e questo lo sanno tutti, anche chi ha scritto la frase incriminata: «Posso soltanto dire che questa lettera è effettivamente pervenuta sulla mia scrivania», conferma il primo cittadino, «e non mi ha fatto certo piacere riceverla. Non sono abituato a questo tipo di attacchi e ci mancherebbe anche altro. Quello che potevo fare è presentare una denuncia ed è proprio quello che ho fatto. Adesso sarà compito preciso degli investigatori fare piena luce su quello che di inatteso è accaduto. Mi dispiace, ma non posso dire più di così, almeno per il momento».

La soglia dell’attenzione si è alzata, non solo in municipio, ma anche nella zona in cui vive Lorenzi. Spesso minacce di questo tipo sono solo un gesto dimostrativo, ma sempre meglio non correre rischi. Non si sottovaluta niente: «Non sono in carica da molto tempo, però finora di lettere anonime non ne avevo mai ricevute. In questa fase, sto cercando di dare il giusto peso a un’iniziativa che naturalmente non posso condividere. Sono sicuro che il dissenso vada espresso in una forma del tutto diversa».

Gli esposti degli ambientalisti

Nelle scorse settimane, c’erano stati degli esposti da parte di associazioni ambientaliste, come Italia Nostra e Mountain Wilderness, oppure politici, come quelli del gruppo parlamentare Alleanza Verdi e Sinistra, per verificare il rispetto del vincolo paesaggistico sulla demolizione della vecchia Monti e sull’abbattimento dei larici secolari di Ronco.

Nelle ultime ore, la segnalazione al Nucleo Forestale di Cristina Guarda, consigliere regionale di Europa Verde, a proposito del numero di alberi abbattuti. Una decina di giorni fa, la manifestazione ambientalista, in coincidenza con la consegna dei lavori all’impresa Pizzarotti.

Lorenzi aveva invitato a chiudere le polemiche e a promuovere la bellezza dei giochi: «Grazie alle Olimpiadi, prima ancora che si celebrino», ha dichiarato, «quindi, bando ai dibattiti inutili e inconcludenti, e via alle opere, ai cantieri, per corrispondere alle attese di tutto il mondo. Basta polemiche, dobbiamo riscoprire le Olimpiadi come il più grande evento mondiale, non solo di sport. E preparare Cortina al meglio».

Indagini in corso

Non può farci niente per la pista da bob e non si sente il bersaglio giusto, ammesso che ne esista uno: «Qualcuno mi attribuisce un potere che, francamente, non ho», chiosa il sindaco. «Una manifestazione di questa portata è molto al di sopra delle nostre possibilità. Ma ribadisco che preferisco non aggiungere altro. Polizia e Procura della Repubblica stanno indagando e questa è la fase dei primi accertamenti. È il caso di lasciarli lavorare, in maniera da avere i primi riscontri».

Nessun sospetto su chi potrebbe essere il mittente della lettera anonima. Non è stato percepito niente, nei giorni precedenti alla consegna: «Non ho proprio idea di chi potrebbe essere stato a scriverla e spedirla. Nessun sospetto. Può anche darsi che non sia di questa parti, tuttavia per avere qualche certezza bisogna aspettare».

Mentre sta per archiviare l’indagine conoscitiva avviata sugli esposti ambientalisti, in quanto sono state seguite tutte le procedure sul vincolo paesaggistico di Cortina, il procuratore Paolo Luca ha aperto un altro fascicolo, questo al momento contro ignoti per il reato di minaccia. Le indagini preliminari sono già partite. Come i lavori per la nuova pista a cinque cerchi, che dovrebbe essere pronta per l’anno prossimo. —

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