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Longarone, polo scolastico nell’area delle medie: progetto stralciato dal Piano delle opere

Situazione bloccata e molto incerta per il progetto del nuovo polo scolastico longaronese Bambini del Vajont con l’accorpamento delle elementari e medie previsto nell’area delle attuali medie Gonzaga. La grossa opera, con un impegno di spesa di circa 10 milioni complessivi, era finanziata dal Pnrr nella sua gran parte ma la burocrazia ha messo alcuni paletti che rischiano di compromette la sua fattibilità.

Ora, come atto dovuto, il consiglio comunale di Longarone ha dovuto prendere la decisione, almeno per il momento, di stralciare l’opera dal Piano opere pubbliche.

Un maxi finanziamento

«Anni fa», ha ricordato l’assessore alle opere pubbliche Livio Sacchet, «abbiamo preso un finanziamento di circa 7, 5 milioni per la demolizione delle attuali scuole medie e delle elementari di Longarone e per creare quindi un nuovo plesso scolastico unitario moderno al posto delle medie. È sopraggiunto però il vincolo della Soprintendenza alla demolizione delle elementari, considerato edificio storico legato anche alla ricostruzione post Vajont e quindi non sono più rispettati i requisiti di superficie da demolire. Abbiamo chiesto per mesi e mesi risposte dal ministero per cercare di aggirare il problema ma senza nessun rincontro. Non possiamo andare quindi avanti con questa programmazione e quindi, in via precauzionale, abbiamo tolto il progetto dal Piano opere pubbliche per il 2024 e per i prossimi anni. Stiamo comunque ancora tentando di recuperare il progetto e andare avanti magari con le modifiche. Se ci saranno novità torneremo in consiglio per rimettere l’opera. Questo atto ci serve inoltre a liberare e rimettere sul nostro bilancio circa 1,75 milioni che avevamo messo come “conto termico” che andavano ad integrare i fondi Pnrr».

Iter complicato

«Sono stati mesi complicati e abbiamo fatto il possibile», ha aggiunto il sindaco Roberto Padrin, «rapportarsi con il ministero non è di certo facile, ci sono poche risposte anche perché il Pnrr è una misura nuova. Poi non è semplice cercare di modificare un progetto già finanziato. Adesso puntiamo ad un’idea ridimensionata. La speranza è che questo progetto venga riconfermato almeno rifacendo solo le attuali medie, anche se poi dovremmo comunque rimettere mano all’edificio delle elementari».

La minoranza ha chiesto precisazioni: «Ci siamo chiesti se questo veto sull’edifico delle elementari si poteva prevedere», ha affermato Rizzieri Olivier, «ora, visto che siamo a questo punto, non è possibile trovare un’altra superficie da demolire in sostituzione alle elementari? È comunque una delusione questo esito, speriamo che si possa ricercare un’alternativa. Altrimenti, se nulla andrà in porto, gli studenti dovranno tornare alle attuali medie con condizioni non ottimali perché ci sono non pochi problemi e sono pure pericolose dal punto di vista sismico».

«Quando abbiamo partecipato al bando», ha replicato l’assessore all’urbanistica Elena De Bona, «non c’era il vincolo, è arrivato dopo. Ovviamente abbiamo cercato l’opzione di un’altra demolizione ma la superficie coperta delle medie è di 1000 metri quadri e le elementari di 2000 metri quadri: bisogna quindi trovare 2000 metri quadri “da sostituire” e noi, nel nostro territorio, non abbiamo edifici così grandi per coprire questo fabbisogno. Abbiamo vagliato tutte le soluzioni possibili ed è difficile venirne a capo». —

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