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A Burano il  wc pubblico per disabili è usato come spogliatoio

Si è dovuto far aiutare dalla moglie per riuscire a superare il cancelletto d’ingresso a poche decine di metri dall’imbarcadero di Burano, troppo stretto per far passare una carrozzina.

Poi ha chiesto le indicazioni per poter entrare nel bagno riservato a persone con disabilità. Gli è stata aperta la porta. Infine, la scoperta: più che una toilette, sembrava uno spogliatoio. Con tanto di pentolino al fuoco su un piccolo fornello da campeggio. La segnalazione arriva da Enio Billiato, presidente dell’associazione Animo per la tutela dei disabili nella mobilità.

Cosa è successo

Nei giorni scorsi, Billiato si trovava nell’isola del merletto insieme alla moglie. Entrambi residenti a Jesolo, avevano approfittato della giornata per una gita nell’isola della laguna nord.

«Premetto che la mia mobilita è “legata” alla carrozzina», racconta Billiato, «mentre mi trovavo a fare un giretto per Burano, ad un certo punto ho avuto bisogno del bagno. Ho trovato quello pubblico, ma non so se fosse uno spogliatoio, un magazzino, o una cucina visto che si stava cucinando su un pentolino. Possibile che ci si possa trovare di fronte a una situazione simile?».

Le spiegazioni

Billiato ha chiesto informazioni, gli è stato spiegato che l’acqua all’interno del locale riservato alle persone con disabilità non funzionava.

Ma le condizioni era tutt’altro che agevoli. Lavandino inutilizzabile, abbigliamento e cappelli appesi dappertutto, scarpe a ridosso del wc, prodotti per la pulizia sotto il lavandino. I bagni pubblici di Burano, in prossimità dell’imbarcadero di Actv, sono di proprietà del Comune.

Per entrare, bisogna pagare una tariffa. A gestirli, però, è la società partecipata Veritas. Contattata, questa è la spiegazione fornita: «La società gestisce quel bagno su incarico stagionale da parte del Comune di Venezia, attualmente risulta chiuso».

Un vero e proprio giallo, quindi. La spiegazione, comunque, non lascia tranquillo il presidente dell’associazione Animo per la tutela dei disabili: «Al di là del fatto di averlo trovato aperto e in quelle condizioni, resta che anche noi abbiamo diritto a utilizzare dei servizi pubblici», spiega Billiato. A differenza di quello dislocato nei pressi dell’imbarcadero di Burano di proprietà comunale, gli altri bagni pubblici sono gestiti direttamente da Veritas che si serve poi degli addetti di cooperative.

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