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PELLIGRA: “Torre del Grifo, non convinto al 100% dell’investimento. Catania pane quotidiano. Due innesti nel CdA. Sul futuro di Grella e Castellini…”

Come preannunciato il presidente del Catania Rosario Pelligra ha indetto una conferenza stampa per avere un confronto diretto con la stampa e fare chiarezza su alcuni punti legati al progetto di crescita e sviluppo del club rossazzuro. Queste le parole di Pelligra evidenziate:

C’è interesse da parte nostra per Torre del Grifo ma ci poniamo anche qualche punto di domanda perché dovremmo sostenere un lavoro importante per rendere la struttura attuale. Inoltre si trova collocata in provincia di Catania, questo non è un punto a favore di Torre del Grifo. Non sono convinto al 100% di questo investimento, la situazione è molto complessa e ci sarebbero tanto tempo e investimenti da destinare ad una struttura che versa in uno stato di assoluto degrado. Non scartiamo a priori l’ipotesi ma da esperto nel settore dico che sarebbe più semplice costruire un centro sportivo da zero con una concezione più moderna, magari vicino alla città. Peraltro ci sono molte restrizioni a Torre del Grifo. Da costruttore so che esistono anche possibilità per un investimento che esuli dal lato sportivo. Devo confrontarmi con il mio gruppo di lavoro, valutando quale sia la strada giusta da perdere. Ricordo che, come core business, la mia azienda acquista anche proprietà nelle condizioni di Torre del Grifo, a volte degradate, per poi posizionarle meglio sul mercato attraverso altre funzioni. C’è un board che lavora con me, valuteremo se un investimento su Torre del Grifo sarebbe all’altezza con dei ritorni economici per noi. Tra qualche tempo, in ogni caso, acquisteremo un centro sportivo all’altezza del club. Questo è importante per il futuro ma bisogna aspettare un pò”.

Il nostro obiettivo principale è investire sul Catania Football Club, rappresenta l’ambizione di tutto il CdA. Parliamo di investimenti a lungo termine. Sappiamo di potere investire anche in altri settori ma non vogliamo cozzare con quello che stanno facendo altri investitori locali. Valutiamo con calma. A proposito del CdA del Catania, a me piace sfidare me stesso e anche le persone che lavorano nel club. Stiamo per introdurre all’interno del CdA due nuovi membri perché abbiamo bisogno di tenerci sempre in un ambiente “sfidante” per costruire insieme una società importante per il futuro. Si tratta di persone con esperienza concreta nel calcio, in grado non solo di abbassare la testa ma di darci feedback positivi e “sfidarci” con i nostri pensieri per crescere come club. Grella e Bresciano? Preciso che il Catania è una società ad hoc con un proprio budget, una sua dirigenza. Il Perth Glory avrà il proprio CdA, Bresciano rivestirà un ruolo importante come già in fase di acquisizione del club, anche Grella farà parte del CdA ma non cambierà nulla rispetto al ruolo svolto a Catania. Nessuno lo muoverà da Catania. Non ci sono problemi”.

“Possibili amichevoli con squadre estere? Ogni giorno ci svegliamo con l’idea di portare a casa risultati importanti e che il Catania vinca. Sarebbe molto interessante far disputare delle amichevoli con il Perth Glory e potenziali club del Medio Oriente, l’importante è che tutto questo non abbia interferenza alcuna con la programmazione relativa alla prossima stagione, che sarà molto importante. Tutto questo verrà deciso dal vice presidente Vincenzo Grella. Con i cambi effettuati a gennaio abbiamo posto le basi per il futuro in ambito calcistico, anche perché le cose cambiano molto in fretta nello sport. Sono davvero orgoglioso di ciò che è stato fatto finora e non vediamo l’ora di riscontrare i frutti raccolti in futuro”.

Quel che abbiamo fatto quest’anno è solo il primo passo di un progetto a lungo raggio. Stiamo investendo sulla prima squadra, sul calcio femminile, sulle giovanili, eccetera. Ricordiamoci che siamo una società nuova, nata venti mesi fa. Siamo un club giovane e non puoi aspettarti di essere già di successo. In qualsiasi attività non puoi arrivare al successo nell’immediato, in genere ci vogliono fino a cinque anni di attesa. Guardiamo al lungo termine piuttosto che nel breve. Grella ed il resto del board vorrebbero avere a disposizione più campi da calcio in cui allenarsi, ma guardate che noi in questo momento abbiamo anche una situazione migliore rispetto a club di categorie superiori. Per il momento, in tal senso, guardiamo al bicchiere mezzo pieno utilizzando le strutture attuali. Nel lungo termine ribadisco che vogliamo far sì che un centro sportivo venga consegnato alla società e alla città”.

“Termini Imerese? E’ un affare che potenzialmente può interessare, ci sono discussioni in atto. Valutiamo numerosi criteri per decidere se mettere il punto esclamativo riguardo, in generale, ad eventuali acquisizioni di strutture in Sicilia e in Italia. Tengo a precisare che si tratterebbe di investimenti separati da quel che facciamo in ambito calcistico, che rappresenta invece la nostra priorità”.

“Quale futuro per Castellini? E’ bello vedere un giovane emergere in prima squadra. Questo è anche uno dei motivi per cui come club dobbiamo rivolgere lo sguardo verso le squadre giovanili per coltivare i nostri giovani talenti. Sono molto contento dei progressi evidenziati da Castellini, spero che continui su questa squadra, vorrei vederlo fiorire ancora di più. Non vedo l’ora. Se in futuro resterà al Catania tutto dipende dalle scelte del consiglio direttivo del Catania. Noi vogliamo tenere lui ed inserire altri giocatori come Castellini proseguendo su questa falsa riga. Rispetto alla scorsa stagione abbiamo introdotto molto più talento ed esperienza in squadra. Serve pazienza perché io ho investito sia per il presente che per il futuro. I risultati quest’anno non sono stati sempre ottimali ma pensando ad accadimenti come mercoledì sera, avendo vinto contro una squadra molto forte come il Rimini c’è da essere ottimisti. Dobbiamo continuare a crescere e migliorare, lo faremo con uno zoccolo duro forte”.

Il mio ingresso nel Racing City Group? Gli investimenti effettuati in Medio Oriente sono importanti, continuiamo a valutare sinergie con potenziali club mediorientali ma ci tengo a sottolineare che si tratta di situazioni separate, il Catania rimane un investimento prioritario e differente. Se è possibile che dal Medio Oriente ci siano investitori pronti a supportare il Catania FC? Il Catania non ha bisogno di investimenti, in tutta onestà, provenienti dal Medio Oriente. Tuttavia potremmo essere contenti di effettuare investimenti in concerto con player mediorientali in altri settori. Questa sinergia potrebbe anche aiutarci nel mondo del calcio ma non in termini stretti con il Catania. Magari potremmo aiutare dei calciatori a sperimentare uno stile di vita diverso nei paesi arabi, però questi sono discorsi prematuri. Il tempo ci dirà come andrà questa sinergia. Per quanto riguarda Catania ci sono soltanto aspetti positivi accrescendo attività nel mondo del business come il turismo, import/export di prodotti locali, facendo conoscere Catania e la Sicilia da quelle parti. Come gruppo non disdegniamo anche l’opportunità in futuro di poter effettuare investimenti in altri Paesi che non siano quelli arabi”.

Come tifoso del Catania prima ancora che da presidente non ho saltato nessuna gara del Catania. E’ sempre bello vedere giocare il Catania a prescindere dai risultati, anche se ovviamente sono contento se la squadra vince. Ormai il Catania è come il mio pane quotidiano. Amo lo sport e partite come quella col Rimini le vivo stressato e nervoso come qualsiasi altro tifoso. Mercoledì pur essendo stata una serata fredda la mia schiena era tutta sudata per il nervosismo e la tensione della gara. Colgo l’occasione per ringraziare i tifosi del Catania come famiglia Pelligra, sentiamo chiaro e forte il supporto dei tifosi. Grazie mille”.

“Quando mercoledì mattina sono atterrato a Catania, ho parlato subito con i giocatori nello spogliatoio ricordandogli che ognuno di loro è stato scelto in base al proprio talento, alla propria abilità e posizione in campo, sottolineando l’importanza di non giocare stressati facendo in modo che il loro talento venisse fuori nel miglior modo possibile. Io non sono un presidente che grida, batte i pugni sul muro. A me piace identificare eventuali problemi psicologici di chi lavora intorno a me e capire come posso aiutare le persone. Spesso nella vita e nel calcio non è un problema di abilità, ma di mentalità. Uno dei miei obiettivi principali è rendere positive e ottimiste le persone che lavorano accanto a me, inclusi i calciatori del Catania”.

“Quest’anno provenivamo dalla scorsa stagione che è stata assolutamente positiva e vincente. Sentivo dire da persone vicine a me che sarebbe stato un anno difficile. Io sinceramente non mi fidavo all’inizio ma dopo un paio di partite mi sono reso conto che la Serie C è molto dura da affrontare e c’era bisogno di apportare delle modifiche in squadra. Non è stato semplice finora, ma non cambia la nostra voglia di raggiungere risultati nel lungo periodo. Spesso e volentieri non riesco a dormire la notte per capire come fare per avvicinare questo club al successo. La Serie C è molto difficile”.

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