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Lo strazio della sorella di Sara, uccisa a coltellate: «Era stupenda»

Lo strazio della sorella di Sara, uccisa a coltellate: «Era stupenda»

Fiori, peluche e bigliettini davanti alla casa della mamma di Sara Buratin a Bovolenta dove si è consumato il femminicidio

Margherite, girasoli e rose bianche, oltre a un cuore di stoffa con ricamato il nome di Sara, tanti bigliettini e il peluche di un coniglietto bianco. Per tutta la giornata di giovedì 29 febbraio, in una triste processione, amici e conoscenti della famiglia Buratin sono arrivati davanti al cancello della casa di mamma Mariagrazia, in viale Italia, dove martedì mattina è stata accoltellata a morte la 41enne. In tanti hanno voluto in questo modo dimostrare la loro vicinanza alla famiglia che in queste ore è stata travolta dall’immane tragedia.

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Mariagrazia e la sorella di Sara, Angela, giovedì mattina erano chiuse nel dolore nella casa di quest’ultima, a Terrassa Padovana.

«Sara era mia sorella, non saprei cosa dire se non che era una persona stupenda. Chiunque potrebbe raccontare che bella persona era». Sono le poche parole che con le lacrime agli occhi riesce a pronunciare la sorella, prima di ritirarsi nuovamente in casa con la mamma.

Anche a Bovolenta, in via San Gabriele, dove abitavano Sara, Alberto e la figlia, e dove vivono tuttora, in case che fanno parte dello stesso complesso, il fratello e i genitori, nessuno giovedì mattina aveva voglia di parlare. Il corpo di Alberto Pittarello non era stato ancora recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, che si sono immersi solo nel pomeriggio nel Bacchiglione. Ma comunque tutto faceva presagire l’epilogo che è poi stato quello effettivo.

A casa dei parenti del 39enne giovedì mattina c’era l’avvocato padovano Pierilario Troccolo. Fino a quel momento Alberto Pittarello risultava indagato per il reato di omicidio volontario pluriaggravato dalla relazione sentimentale e dalla premeditazione.

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