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Femminicidio di Bovolenta, l’ultimo messaggio di Pittarello all’amico pochi minuti prima di uccidere Sara

Femminicidio di Bovolenta, l’ultimo messaggio di Pittarello all’amico pochi minuti prima di uccidere Sara

foto da Quotidiani locali

Poco dopo le nove di martedì scorso Alberto Pittarello invia un messaggio tramite Whatsapp all’amico che, ormai, era diventato il compagno fisso delle escursioni in montagna. «Come va?», aveva scritto. Forse aveva voglia di parlare o sfogarsi, chissà. Probabilmente nulla sarebbe cambiato.

L’amico, a quell’ora, era al lavoro. E non avendo la possibilità di conversare, aveva rinviato il momento di un colloquio: «Ci sentiamo più tardi». Alberto Pittarello ha rimuginato per un po’ il suo piano omicida. E poi lo ha attuato.

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La confidenza agli amici del calcetto

Eppure la sera precedente, pur triste, si era visto con gli amici del calcetto. «Era stato Alberto a dirci che la relazione con Sara si era conclusa, aveva preferito lo sapessimo direttamente da lui piuttosto che da altri. Lunedì sera, come al solito, si è presentato alle 21 per allenarsi con i suoi compagni. Era un po’ abbattuto per la fine della sua storia, ma era sempre il solito Alberto, mai avremmo pensato che da lì a poche ore potesse succedere una tragedia simile. Siamo increduli, sconcertati».

A parlare è Stefano Luise, dirigente responsabile della società di calcio a 5 Saldoteck Sant’Anna, storica squadra di Piove di Sacco che milita in serie D: «Da tre stagioni Alberto era parte del team. Anche lunedì si era presentato in campo giocando con il solito impegno e la solita attenzione». Nelle ultime quattro partite aveva segnato tre volte, l’ultima venerdì sera contro la Mediatec Luparense e la penultima il venerdì prima a Rovigo.

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Gli allenamenti e le amicizie

«Aveva voglia di giocare, di stare con i compagni, vincere e divertirsi», racconta chi fino a lunedì sera ha condiviso lo spogliatoio con lui. L’arrivo dei giocatori alle 21, il riscaldamento, i primi esercizi con il pallone. E poi le corse, lo scambio di battute, la doccia e tutti a casa. Insomma, un allenamento come tutti gli altri. «Alberto ha sempre giocato come centrale difensivo», sottolinea Luise, «lo prendevamo spesso in giro per i suoi piedi, gli dicevamo scherzosamente che li aveva storti, ridevamo molto di questa cosa. Lo prendevamo in giro alle serate dopo le partite e lui stava al gioco. Ora andare avanti è davvero difficile».

Match rinviato

La società ha chiesto di rinviare la prossima partita di campionato in programma venerdì 1° marzo a Ponte San Nicolò: «Non ce la sentiamo di scendere in campo, i ragazzi, così come la società, sono sotto shock per il dramma che ha colpito le famiglie di Alberto e Sara. Siamo loro vicini in questo momento di estremo dolore». La Federazione ha accolto la richiesta, il match è stato rinviato a data da destinarsi.

Ha passato tanti momenti con lui anche Fabio Tramarin del Cartura calcio a 5, la squadra dove Pittarello aveva giocato prima del Sant’Anna conquistando pure una promozione in serie C2. «Era uno del gruppo», spiega il dirigente, «sempre protagonista e sempre presente. Abbiamo vinto e gioito con lui e con la sua compagna, che veniva spesso a vedere le partite con la bambina piccola. Era un ragazzo d’oro, un pezzo di pane. E lei era davvero una persona speciale».

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