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Silea, interrompe le cure e minaccia il suicidio: salvato dai carabinieri

Interrompe le cure mediche e minaccia il suicidio: salvato dai carabinieri. Capacità di dialogo, professionalità e sangue freddo: sono le doti dimostrate mercoledì scorso da due appuntati dei carabinieri della stazione di Silea, grazie alle quali un delicato intervento si è risolto nel migliore dei modi evitando un drammatico epilogo.

Proprio i militari, assieme al personale sanitario dell’Ulss, in tarda mattinata si sono recati nell’abitazione di un sessantenne, noto per le sue condizioni di fragilità. L’uomo da giorni aveva interrotto le visite periodiche e le terapie prescritte.

Sulla carta per gli agenti di Silea si trattava di normale routine, invece la situazione è presto precipitata. Dopo aver suonato il campanello il sessantenne è apparso subito poco lucido, ma nei primi momenti aveva dato l’impressione di voler assecondare le richieste dei sanitari. Poi l’improvvisa svolta: l’uomo ha estratto da un comodino un coltello a serramanico e se l’è puntato alla gola minacciando il suicidio.

Ed è qui che è stato determinante l’addestramento e il buon senso dei due carabinieri: «I due graduati», spiega l’Arma in una nota ufficiale, «postisi in posizione di sicurezza, hanno mantenuto la calma, interagendo con l’uomo e invitandolo a desistere dai suoi intenti. Poi approfittando di un momento favorevole, sono intervenuti disarmando il malcapitato e immobilizzandolo». Passato il momento di crisi, l’uomo si è infine calmato e ha potuto essere affidato ai sanitari per le cure del caso.

A congratularsi per il felice esito di questo intervento è anche il sindaco di Silea, Rossella Cendron: «Ero stata avvertita di quanto stava accadendo e ho da subito assicurato anche il supporto della nostra polizia locale e dei nostri servizi sociali», spiega, «non posso che lodare il sangue freddo e l’empatia che hanno saputo creare i due appuntati, in modo da disarmare l’uomo e consentire la presa in carico da parte del personale sanitario.

Un plauso dunque alle forze dell’ordine e anche al personale sanitario che quotidianamente gestisce casi complessi e impegnativi, garantendo con professionalità la sicurezza di tutti».

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