Cosa ci è successo dopo una telefonata a Enel
Piccola premessa. Crediamo nel principio della casualità, ma siamo anche molto concreti da non lasciare in disparte il principio di casualità. Sta di fatto che nei giorni precedenti alla sanzione da 79 milioni di euro che il Garante Privacy ha comminato a Enel Energia, ci è capitato di contattare il numero verde della stessa azienda per una questione strettamente privata. Quel che è successo immediatamente dopo sembra essere figlio di un rapporto causa-effetto.
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Per conto di un familiare, ho contattato il servizio clienti di Enel Energia per parlare con un operatore che doveva risolvere un problema molto banale: dovevo ricevere una bolletta (luce) cartacea che non avevo ricevuto. Insomma, un qualcosa di molto basilare. L’operatrice dall’altro lato della cornetta, ha immediatamente verificato l’emissione di quella bolletta – dopo aver chiesto il nome e il codice fiscale dell’intestatario -, confermando che l’invio era stato effettuato. Dunque, probabilmente, sarà stata smarrita nelle operazioni di consegna. Proprio per evitare che tutto ciò capitasse nuovamente, abbiamo concordato che – da ora in poi – le bollette saranno inviate in via telematica.
Enel Energia, la nostra esperienza dopo aver telefonato
In che modo? Via mail e con un sms che arriverà al momento della nuova immissione (senza bisogno di autenticazione sul portale ufficiale e accesso all’area riservata). Ovviamente, per far ciò ho dovuto comunicare – via telefonica – l’indirizzo mail e il numero di telefono e, proprio mentre la telefonata era ancora in corso, ho ricevuto quanto dovuto con entrambe le metodologie. Prima di riagganciare, l’operatrice ha attuato la tattica base del “telemarketing”: «Posso farle una domanda? Lei come si trova con il suo operatore del comparto gas». Ho immediatamente replicato che non ero interessato ad altro e che stavo bene con i contratti in essere. Dopo alcuni secondi di insistenza, ormai tipici, ho riagganciato.
Tutto finito? No. Subìto dopo, parliamo di meno di un minuto, il mio telefono torna a squillare. L’ID chiamante non era visibile e neanche il sistema di filtraggio delle telefonate spam (previsto dal mio piano di abbonamento telefonico da mobile) ha intercettato e segnalato quella telefonata come “telemarketing”. Appena rispondo, ecco che parte un disco: «Sta per finire il mercato tutelato. Scopri come risparmiare sulle tue prossime bollette di luce e gas». Questo il messaggio, più o meno, di una voce registrata. Attacco immediatamente e mi inizia a sorgere un dubbio: questa telefonata è casuale o causale? Ovviamente, penso immediatamente a un rapporto di causa ed effetto. Ma non finisce qui.
Questa mail, come si evince dalla data, è arrivata poche ore dopo la telefonata al numero verde di Enel ed è stata ricevuta dall’indirizzo comunicato all’operatrice (e inserito nei sistemi) per la ricezione della versione digitale/stampabile delle future bollette. Mail simili le avevo già ricevute in passato, ma molti indirizzi li avevo etichettati come “spam”, mentre su altri ho effettuato la cancellazione dell’iscrizione (probabilmente figlie di un consenso dato per l’accesso ad altre piattaforme, con condivisione dei dati a fini di marketing). Dunque, dopo la telefonata ecco la mail che parla di bollette energetiche. Un caso?
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