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Nuova aggressione al pronto soccorso di Udine: infermiere preso a testate mentre soccorre un uomo

Nuova aggressione al pronto soccorso di Udine: infermiere preso a testate mentre soccorre un uomo

Appena l’ambulanza è arrivata sul posto, l’uomo si è rifiutato di fornire le proprie generalità, mostrando fin da subito un atteggiamento particolarmente aggressivo e poco collaborativo. L’appello del sindacato

UDINE. È stato prima minacciato e poi colpito al volto con una testata da un uomo al quale aveva prestato soccorso per un malore in strada. Ennesima aggressione ai danni di un infermiere del 118 che stava effettuando il turno di notte.

È successo poco dopo le 23.30 di domenica, in via San Francesco D’Assisi, a Udine.

Appena l’ambulanza è arrivata sul posto, l’uomo si è rifiutato di fornire le proprie generalità, mostrando fin da subito un atteggiamento particolarmente aggressivo e poco collaborativo.

Gli infermieri, a quel punto, hanno contattato la centrale operativa e richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine.

Durante il tragitto in ambulanza, la persona soccorsa, le cui condizioni non erano particolarmente gravi, ha cominciato a minacciare più volte l’infermiere del 118, rifiutandosi anche di rispondere alle domande.

Prima di essere accompagnato, non senza difficoltà, all’interno del pronto soccorso, l’utente, sempre molto agitato, si è diretto verso la sala d’attesa e ha scaraventato a terra un cartello davanti agli occhi delle persone presenti. È stata allertata anche la sicurezza interna del presidio ospedaliero.

Nel frattempo, l’infermiere, mentre stava cercando di tenere calmo l’uomo e di tutelare anche l’incolumità di due soccorritrici Sogit che si trovavano poco distante, è stato colpito al volto con una violenta testata.

Immediato l’intervento di alcuni colleghi, che sono riusciti a bloccarlo fino all’arrivo dei carabinieri. «Siamo davvero molto preoccupati – il commento di Afrim Caslli, segretario del Nursind Udine –. Ormai denunciamo da tanti anni le frequenti aggressioni, fisiche e verbali, non solo in pronto soccorso e 118 ma anche negli altri reparti e sul territorio.

Gli operatori hanno paura di essere aggrediti mentre svolgono il loro lavoro. Abbiamo chiesto posti di polizia e anche un numero diretto con la Questura ma abbiamo anche manifestato la nostra preoccupazione alla direzione generale e alla parte politica. Attendiamo interventi.

Siamo perfettamente consapevoli – conclude il sindacalista – che, purtroppo, questi episodi continueranno a verificarsi ma l’auspicio è che almeno possano diminuire. Gli infermieri hanno un unico obiettivo: aiutare le persone. Non è normale che vengano presi a testate»

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