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Lazio-Milan, Lotito furioso per l'arbitraggio: "Superato ogni limite, manca l'affidabilità del sistema. Ci faremo valere nelle sedi preposte"

Claudio Lotito , presidente della Lazio , è una furia. Il presidente dei biancocelesti ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della sfida contro il Milan , vinta per 0-1 dai rossoneri grazie alla rete di Okafor al minuto 88, e ha criticato aspramente l'arbitraggio di Di Bello e i tre cartellini rossi estratti nei confronti di Pellegrini , Marusic e Guendouzi . Ecco le sue parole. LOTITO A DAZN Cosa si sente di dire? "Mi sento di dire che quando il gioco assume questi connotati, servono altri organismi per fare determinate valutazioni. Manca l'affidabilità del sistema, quindi bisogna ricorrere a istituzioni terze che pongano fine a situazioni incresciose. Si deve vincere per merito, mentre oggi si è superato tutti i limiti possibili. Vengo io a parlare per evitare che le parole vengano strumentalizzate. La società si farà valere nelle sedi preposte. Il sistema dovrà dare risposte, con fatti e non con parole". A quali episodi si riferisce? "Non faccio l'arbitro, che deve capire quando arriva il punto di equilibrio e quando il punto di rottura. Non ci sono le condizioni per trovare un punto d'incontro". Ha parlato con Di Bello? "Non so neanche chi sia. Ho visto come ha arbitrato: è giunto il momento che la Lega abbia una condizione terza, perché il sistema non garantisce affidabilità". Che risposta si aspetta dalle istituzioni? "Non mi aspetto nessuna risposta. So quali sono le istituzioni a cui rivolgersi e quali mezzi servono per intervenire". LOTITO A SKY SPORT "Io non parlo degli episodi. Parlo del sistema. Nel momento in cui ci sono episodi che non riescono a garantire l'affidabilità del sistema vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Lo deve garantire chi è preposto a farlo, sia durante la competizione sia quando si verificano episodi in maniera reiterata, che in questo caso hanno colpito la Lazio. Un sistema è credibile quando viene garantita l'affidabilità e la terzietà dei comportamenti e sul piano del merito sportivo. Quando vengono meno, ci si pone degli interrogativi e la Lazio lo farà nelle sedi preposte per capire se ci sono comportamenti conformi o meno. Quando parlo del sistema, parlo del sistema calcio. Noi come Lega Serie A abbiamo deliberato di voler uscire dalla Federazione, perché non si ritiene che questo sistema possa garantire il rispetto dei valori dello sport". Come valuta il lavoro del designatore Rocchi e come valuta la classi arbitrale? "Io non parlo degli arbitri. L'arbitro è un giudice terzo che deve valutare con serenità e obiettività. Se vengono meno alcuni presupposti, c'è un problema. Non dobbiamo dimenticare che questo è uno sport, si vince o si perde in base al merito sportivo. Se il merito sportivo viene meno, viene meno anche la credibilità del sistema". In che senso il sistema non garantisce il merito sportivo? "Lo capirà quando alcune istituzioni si muoveranno per ripristinare il rispetto delle regole. Causa? Ma quale causa, farò quello che ogni cittadino farebbe in casi in cui non sono state rispettate le regole. Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti. Chiunque può fare valutazioni in modo oggettivo. Se ci sono comportamenti non in linea con il rispetto delle regole, devono essere valutati. Se non vengono rispettate dobbiamo far sì che un'istituzione terza possa fare una valutazione". LOTITO A LAZIO STYLE CHANNEL “I fatti si commentano da soli, o sbaglio? Il buongiorno si vede dal mattino come si dice, nel momento in cui si verificano delle situazioni in un certo tipo e vengono prese certe decisioni, significa che le decisioni non sono conformi a quelle che dovrebbero essere le aspettative di qualsiasi spettatore o persona terza. Dal momento che si vivono queste situazioni, dobbiamo farci valere in altre sedi. Non è la prima volta che capitano certi episodi, abbiamo sempre avuto un comportamento all’insegna del rispetto delle istituzioni. Capiamo che alcuni episodi non possono essere garantiti sul piano della terzietà e dobbiamo rivolgerci a istituzioni terze che possono restaurare un certo equilibrio e serietà. Mai vista una partita così mal arbitrata? Mai.   Quando succedono degli episodi non succedono per caso, significa che il sistema non è più in grado di garantire la terzietà, si vince per merito. Se avessimo continuato la partita saremmo rimasti in 7 e c’era la sconfitta a tavolino, perché non c’era il numero sufficiente di giocatori. Il tema è uno si deve porre il problema che non è della Lazio,   la Lazio è il capro espiatorio, parlano i fatti. Non è la prima volta che succedono fatti che non sono in linea con una valutazione terza. Dal momento che il sistema non è grado di garantire terzietà è chiaro che ci si rivolge all’esterno e questi potrebbero svelare retroscena. Non penso che quando succedono queste cose, succedano per caso. Parlo io perché non devo mandare messaggi e segnali. Io sono fatto per i fatti, per la politica dei fatti. Causa alla FIGC? La politica della Lega deve avere il consenso della maggioranza delle società, siamo 20 società. C’è stato un deliberato da parte dell’assemblea che ha previsto determinate scelte, io ho preso atto solo di quel che è stato deliberato e dimostra che c’è una situazione che non è più in linea con quelle che sono le aspettative del sistema che possa produrre effetti di credibilità. Dal momento che viene meno questa affidabilità, è chiaro che uno è costretto a trovare soluzioni alternative. Oltre all’aspetto politico mi riferivo al tema specifico, al momento in cui non trova conforto o albergo la situazione nella stessa istituzione uno si rivolge a istituzioni esterne che fanno valutazioni su comportamenti dei singoli cittadini in linea con le regole civili e penali".

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