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F1, perché la gara del GP del Bahrain si svolge di sabato: la motivazione religiosa e la correlazione con l’Arabia Saudita

Si dia il via alle danze e anche alle preghiere. La stagione più lunga di sempre della F1 è partita e oggi arriveranno i primi punti dal GP del Bahrain. Sul tracciato di Sakhir scopriremo se l’olandese Max Verstappen reciterà il ruolo del Cannibale o se la Ferrari e altre squadre sapranno rendere meno monotono lo sviluppo della gara e creare difficoltà all’alfiere della Red Bull.

Alla prova dei fatti, nella giornata di ieri è arrivata per Max la 33ª pole-position della carriera, iniziando esattamente come aveva terminato la stagione precedente, ovvero davanti a tutti. Un fine-settimana particolare però per lo schedule, diverso dal consueto: non la solita tre-giorni, a partire dal venerdì fino alla sublimazione della domenica, ma tutto anticipato di un giorno. Qual è il motivo?

Il calendario del week end è stato strutturato in questa maniera, così come accadrà la settimana successiva in Arabia Saudita, per rispettare l’inizio del Ramadan, che coinciderà proprio con la seconda domenica di marzo (10). Di conseguenza, anche a Jeddah vi sarà il seguente programma: due sessioni di prove libere il giovedì, terze prove libere e qualifiche il venerdì e gara il sabato.

Un anticipo che non sembra aver inciso più di tanto sulle dinamiche del paddock e delle squadre, pronte ad adattarsi piuttosto velocemente al cambiamento descritto. La difficoltà maggiore, forse, è stata per chi si è trovato a raccontare di quanto fatto dai piloti in pista, dovendo attribuire un connotato temporale diverso a qualifiche e a GP, ma niente di così trascendentale.

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