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Concessioni balneari, a Jesolo si cerca un accordo: spunta la “public company”

Al lido di Jesolo prime prove di accordi. Venerdì sera al Palazzo del Turismo l’incontro tra la società Cbc Srl, di cui fanno parte gli albergatori jesolani Menazza, l’imprenditore Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto, e la famiglia Moretti Polegato quale socio minoritario.

Venerdì è stato Alessandro Berton che ha introdotto il tema in tono distensivo davanti a una cinquantina di albergatori della Umg 5, unità minima di gestione e comparto centrale tra piazza Brescia e piazza Mazzini. Hanno ottenuto la gestione della spiaggia più ambita per vent’anni con un piano di investimenti da 7 milioni e grandi interventi annunciati verso la spiaggia del futuro.

Chi ha perso la concessione, tra cui spicca l’ex sindaco di Jesolo Renato Martin, presidente di uno dei precedenti consorzi di gestione, potrebbe fare ricorso al Tar. Ieri non c’era Martin, che si trova all’estero, ma quasi tutti i consorzi “perdenti” del Consorzio Stabilimenti Centrali Scarl presieduto da Michele Fontebasso. Le porte sono aperte a loro. Il modello è quello di una public company, quindi una società ad azionariato diffuso.

Chi volesse può entrare con una quota anche non molto elevata, tra i 2 mila e i 5 mila euro a salire. L’incontro si è limitato ai soli albergatori, almeno in questa prima fase, proprio per capire se vi sia margine per entrare nelle quote della nuova società di gestione che si dimostra aperta al dialogo e ai finanziamenti. Poi sarà riproposto anche ai titolari di chioschi, piccoli natanti e altro. Saranno le trattative tra privati, perdenti e vincenti, ora a decidere se tutto potrà filare finalmente liscio. Dalla riunione, cui ha partecipato anche il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, è emersa una sostanziale volontà di aderire da parte degli albergatori, circa una cinquantina. Molti lo avrebbero fatto subito, prova della tensione cui sono sottoposti in questo momento. Berton ha suggerito di rifletterci per qualche giorno.

Legge 33, si fa squadra

Intanto, la costa veneziana fa squadra sulla legge 33 anche se la politica nazionale e le categorie del settore in Italia stanno puntando il dito contro il “caso Jesolo” e le evidenze pubbliche ai sensi della legge regionale del turismo. Il presidente di Unionmare Veneto, Alessandro Berton, è stato allontanato dal Sib, sindacato nazionale dei balneari, dopo che il presidente Tonino Capacchione lo ha ufficialmente destituito. Ma Unionmare ha una sua personalità giuridica e autonomia e Berton resta al suo posto con la fiducia dei rappresentanti delle spiagge.

Conferenza dei sindaci

«La legge 33 è una legge che ha già ricevuto il via libera della Corte Costituzionale», ricorda la presidente della Conferenza dei sindaci del litorale, Roberta Nesto, sindaco di Cavallino Treporti, coordinatrice del network nazionale G20 spiagge, «che ha cassato solo la parte relativa all’equo indennizzo. Quanto al tribunale amministrativo è confermato che le concessioni sono scadute il 31 dicembre 2023 per tutti e bisognava procedere».

Il caso di Chioggia

L’impiego della legge regionale 33 sul turismo risale al 2009 a Chioggia, prima ancora di Bibione. Sono state utilizzate le evidenze pubbliche della legge 33, ritenuta strumento efficace per tutelare anche i concessionari uscenti. Una trentina, da allora, le concessioni assegnate e ne restano una ventina da assegnare con la stessa legge. C’è stato un solo caso finito al Tar, ma poi sono stati riconosciuti i diritti del concessionario uscente.

Bibione spiaggia

La storica società con il presidente Gianfranco Prataviera, che siede a fianco di Berton in Unionmare, nel 2016 ha ottenuto la concessione ventennale fino al 2036 grazie alla legge 33 e il percorso di evidenza pubblica.

Caorle e Cavallino Treporti

A Caorle la legge 33 non si discute, ma se ne parlerà a dicembre. Il Comune ha scelto la strada delle proroghe indicate dal governo per le circa 50 concessioni che andranno in gara con i percorsi di evidenza pubblica ai sensi della legge regionale. A Cavallino Treporti si procede invece per 60 concessionari con i procedimenti di evidenza pubblica della legge 33 e lo stesso a Eraclea.

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