Sta arrivando l’AI che spaventa il mondo del Cinema
La scorsa settimana, OpenAI ha annunciato l’imminente arrivo – anche se manca ancora una fase profonda di test per limitare potenziali criticità, ma non solo sul funzionamento – di uno strumento in grado di trasformare le parole in video. Il principio è simile al text-to-image che abbiamo già conosciuto con DALL•E, ma questa volta si parla di video. Dunque, un passo in avanti importantissimo per lo sviluppo tecnologico dell’intelligenza artificiale. Si chiama Sora, anche se non è ancora stata spiegata la scelta di questo nome e già sono iniziati a emergere i primi timori e le prime preoccupazioni. Soprattutto per il mondo del cinema.
Sora, l’Ai che spaventa il mondo del Cinema
Come detto, il modello funziona esattamente come tutte le altre AI generative: si scrive un prompt (comando) dettagliato, e Sora è in grado di restituire video brevi (almeno per il momento il limite è di 60 secondi) che mostrano esattamente la descrizione testuale richiesta. I primi filmati diffusi da OpenAI sono incredibilmente ultra-realistici e per ovviare al problema della durata, è stato introdotta la possibilità di procedere con il cosiddetto “outpainting temporale”, in grado di mantenere una linearità tra le immagini che compongono una scena. Ed è un problema, potenziale, per il cinema. Basti pensare che l’attore e produttore americano Tyler Perry ha bloccato un investimento da 800 milioni di euro per ampliare i suoi studios ad Atlanta dopo aver visto le potenzialità di questo strumento.
E poi c’è il resto del mercato. Come quello delle aziende che hanno deciso di puntare sul Visual. Una tentazione, quella di utilizzare questo o altri strumenti AI che rischia di far cadere quel castello chiamato, per esempio, Media House. Usare l’intelligenza artificiale rischia di far perdere quel principio di “identità” fondamentale nelle comunicazioni con il pubblico e rendere impercettibile le differenze tra le attività delle singole aziende.
- Siamo sicuri che Sora sia un passo verso il futuro?
- Il modello text-to-video: i sample di Sora sono realmente ultra-realistici?
- L’outpainting con Sora: è questo il rischio più grande?
- I timori su Sora da parte del mondo del Cinema
- La tentazione (errata) delle aziende per puntare sul visual: la Media House con Sora e compagnia
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