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Maxi rissa tra giovani, identificati sette adolescenti di Mantova: è stato un regolamento di conti

Maxi rissa tra giovani, identificati sette adolescenti di Mantova: è stato un regolamento di conti

Paura in viale Risorgimento dopo lo scontro tra due gruppi di ragazzini alla stazione dei bus e al parco Te. Un diciassettenne picchiato con un tirapugni è stato ricoverato all’ospedale.

Un regolamento di conti, forse. Non il primo, comunque. Ora la polizia locale è al lavoro perché sia l’ultimo. La maxi-rissa è divampata nel primo pomeriggio di ieri, alla stazione degli autobus di viale Risorgimento, tra una ventina di giovanissimi organizzati in due blocchi. Quasi tutti minorenni.

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Così sotto gli occhi sgranati degli altri studenti in attesa e della gente affacciata alle finestre. Una rissa in due tempi e due luoghi, che ha lasciato per terra un diciassettenne colpito al mento con un tirapugni.

Alla stazione dei bus

«Correte, dei ragazzini se le stanno dando di brutto». Ad avvertire la polizia locale sono stati alcuni testimoni: l’arrivo delle pattuglie, con tanto di lampeggianti, ha sfilacciato il gruppo dei violenti in una fuga scomposta verso il parco del Te, oltre l’argine dei palazzoni che scandiscono il viale.

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Una pattuglia si è messa quindi in scia ma, senza il freno della viabilità da rispettare, con la rigorosa teoria di sensi unici, sono state più leste le gambe dei ragazzi: arrivati al parco, gli agenti hanno trovato e soccorso un ragazzo già finito a terra, steso da un pugno cattivo e scorretto, sferrato con la ferocia aggiuntiva di un oggetto metallico. Probabilmente un tirapugni.

Al pronto soccorso

A sollecitare l’intervento del 118 sono stati gli stessi agenti: medicato al Poma, il ragazzo ha un trauma alla mandibola e ricordi confusi, perché nella caduta ha picchiato la testa a terra.

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Nel frattempo la polizia locale ha già identificato sette dei giovanissimi coinvolti ed è adesso impegnata a dare un nome a tutti gli altri e una temperatura all’odio tra i due gruppi. Il sospetto è che non fosse il primo confronto feroce.

Gli interrogativi aperti

L’esplosione di violenza, in pieno giorno, turba e interroga: cosa si muove tra gli adolescenti, nel ventre di una provincia che in superficie appare placida? Noia, rabbia, rancore, un sentimento di estraneità o il veleno della rivalsa?

Nel caso in questione, il tema delle radici familiari potrebbe essere più di un dettaglio trascurabile, buono solo ad alimentare il pregiudizio. Il fatto che uno dei due gruppi fosse composto esclusivamente da ragazzi di origine indiana potrebbe orientare le indagini verso un conflitto di valori.

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