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Rapina nel negozio di via Coroneo a Trieste, l’esercente: «Quell’uomo voleva soffocarmi»

TRIESTE Ormai non si contano più le rapine in città. Una dietro l’altra. L’ultima, dopo gli episodi avvenuti nelle zone più periferiche, si è verificata in pieno centro, all’interno del negozio di articoli da regalo che si trova all’inizio di via Coroneo: sono gli spazi dell’ex libreria Einaudi. Il negozio attuale è gestito da persone di origini cinesi.

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Il video dell’aggressione

La rapina, conclusa con un arresto, è stata resa nota con un comunicato stampa diffuso venerdì mattina dal Comando provinciale dei Carabinieri. E c’è un video in cui si vede chiaramente come il criminale aggredisce il commerciante: il giovane Wu Wang, un ragazzo che vive da tanti anni in Italia con la propria famiglia e che parla perfettamente la nostra lingua. E che, anzi, si fa chiamare simpaticamente “Antonio”. «Già a scuola mi avevano soprannominato così... a me piace», scherza il giovane sorridendo divertito. Ma l’altro giorno, visto quanto gli è successo, c’era poco da scherzare.

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I fatti

Dunque i fatti. Il malvivente, un trentunenne italiano, è entrato nel punto vendita fingendosi cliente. Ha preso alcuni oggetti dagli scaffali e poi ha raggiunto l’uscita, con l’intenzione di dileguarsi. Wang se n’è accorto e ha tentato di fermare l’uomo, chiedendogli di restituire la merce. Si è innescata una colluttazione, anche questa registrata dalle immagini dell’impianto di videosorveglianza del negozio, installato dalla famiglia di commercianti di origini cinesi dopo che già un mese fa si erano verificati un furto e un’aggressione.

Scrive il comunicato del Comando provinciale: «Una pattuglia dei Carabinieri in transito veniva avvicinata da alcuni passanti che segnalavano una rapina in atto presso un negozio di articoli da regalo. Rapidamente intervenuti, i militari immobilizzavano, traendo successivamente in arresto un trentunenne italiano che stava aggredendo il proprietario del negozio stringendolo con una presa al collo per soffocarlo».

Il racconto di Antonio

“Antonio” annuisce: «Sì, quell’uomo mi stringeva alla gola. Ho avuto un po’ di paura, ma per fortuna non mi sono fatto molto male». Il ragazzo ha avuto coraggio a fermare il criminale. «Da quanto si è saputo – racconta – sembra che nello zaino avesse anche un coltello». C’è una conferma a riguardo. «All’interno dello zaino – precisa la nota stampa dei Carabinieri – i militari oltre a recuperare la merce asportata consistente in un caricabatterie e un cavo usb, rinvenivano anche un taglierino e due cacciaviti».

Wu Wang “Antonio” ora sta bene. «Ultimamente leggo sul Piccolo che ci sono tanti furti e rapine – osserva – quando ero arrivato io a Trieste con la famiglia non era così. Eravamo venuti qui proprio perché la città sembrava tranquilla. Nel giro di un mese io ho subìto in negozio già ben due aggressioni».

Il rapinatore ora è in carcere.

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