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Sette arresti in Friuli per favoreggiamento immigrazione lungo la rotta balcanica

UDINE. I Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Udine hanno concluso l'indagine “Ultimo miglio” in materia di contrasto al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina lungo la rotta balcanica, coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine che ha operato in cooperazione giudiziaria con le omologhe autorità austriache e tedesche.

Le investigazioni hanno consentito di individuare numerosi iraniani e iracheni, residenti in Germania e con base operativa in Austria, ritenuti responsabili dell'ingresso sul territorio nazionale, a giugno 2022, di 140 migranti clandestini portati in Italia stipati a bordo di furgoni e introdotti sul territorio nazionale in prossimità dell'area boschiva del confine italo-austriaco del valico di Passo Pramollo.

Nel pomeriggio del 25 giugno 2022, i Carabinieri di Tarvisio hanno infatti arrestato in flagranza un passeur ventitreenne iraniano, residente in Germania, che, a bordo di un furgone, aveva portato in Italia 34 bengalesi precedentemente prelevati in Repubblica Slovacca a ridosso dei confini con Austria e Repubblica Ceca.

Immediati approfondimenti investigativi hanno permesso di individuare un altro iracheno, pure residente in Germania, il quale aveva concorso nell'introduzione sul territorio nazionale dei 34 bengalesi. Quest'ultimo veniva poi arrestato a Graz (Austria), in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dal Gip del Tribunale di Udine.

I due sono risultati anche responsabili di un ulteriore trasporto di 17 migranti, effettuato il 23 giugno 2023.

L'attività, che si è avvalsa anche del contributo del Centro di Cooperazione Internazionale di Polizia di Thörl Maglern, ha acclarato che i due arrestati si sono avvalsi della collaborazione di altri 5 soggetti - con base operativa nei pressi di Vienna - incaricati di curare gli aspetti relativi al reclutamento degli autisti, alla sistemazione logistica dei migranti e al reperimento dei veicoli. Inoltre, è stato possibile di attribuire al gruppo investigato - proprio perché commessi con il medesimo modus operandi - altri procurati ingressi di clandestini sul territorio nazionale.

La Procura della Repubblica di Udine, quindi, attraverso un ordine di indagine europeo, ha trasmesso le prove acquisite nel corso dell'indagine Ultimo Miglio all'Autorità Giudiziaria austriaca la quale, riunendo anche le prove dell'indagine tedesca, ha proceduto all'arresto dei 7 membri del sodalizio dedito al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, a cui sono contestati complessivamente 30 episodi di trasporto di migranti clandestini che hanno, in parte, coinvolto anche l'Italia.

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