Morto dopo l’allenamento di boxe, analisi sugli sms dei tre indagati
Sarà il tecnico informatico Pietro Pistone della ditta Bit4law, azienda con varie sedi in Italia specializzata in investigazioni forensi digitali, ad analizzare cellulari e pc dei tre indagati per la morte di Edoardo Zattin, lo studente 18enne di Este morto il 24 febbraio 2023 in seguito ad un colpo ricevuto durante un allenamento di boxe nella palestra Move a Monselice dopo due giorni di agonia.
I cellulari e i pc sono stati sequestrati il 23 febbraio scorso. Venerdì il procuratore di Padova Maria D’Arpa ha affidato l’incarico, stabilendo il termine di trenta giorni (a partire dal 4 marzo) per la consegna della relazione finale.
Preciso il quesito formulato al consulente della procura: l’esperto dovrà “leggere” tutti i messaggi (contenuti in chat, mail e qualsiasi altra piattaforma) estraibili dai supporti informatici. Anche i messaggi cancellati. Le avvocatesse Paola Rubini e Sara Baldon (che tutelano i genitori di Edoardo) hanno nominato come consulente di fiducia l’ingegnere Nicola Chemello; la legale Roberta Paesante di Rovigo (che difende l’allenatore del ragazzo, Simone Lazzarin) ha nominato il tecnico Claudio Cesaro; nessun incarico è stato affidato dai difensori degli altri due indagati, i titolari della palestra dove si è verificata la tragedia, Matteo Zenna (avvocato Andrea Formenton) e Luca Lunardi (avvocatessa Alessia Barbin), entrambi assenti quando Edoardo è finito a terra privo di sensi (al contrario di Lazzarin). L’inchiesta è in dirittura d’arrivo. La pm sarebbe decisa a chiudere in tempi brevi l’indagine che potrebbe anche riservare qualche altra sorpresa.
Lazzarin, Zenna e Lunardi sono accusati di cooperazione in omicidio colposo. Secondo il professor Stefano D’Errico, consulente medico legale della procura, il ragazzo aveva avuto una emorragia subdurale provocata da un trauma violento alla testa compatibile con un pugno nella regione parietale sinistra, poco sopra l’orecchio.
Fra le 19 e le 19.15 del 22 febbraio dell’anno scorso Edoardo si accascia. I presenti nella palestra avevano dichiarato che Edoardo non aveva avuto alcun contatto fisico. E lo sparring partner (l’atleta con cui si allenava, un 35enne rodigino) aveva detto ai carabinieri che Edoardo si era fermato per soffiarsi il naso, poi si era finito sul pavimento.