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False vaccinazioni Covid, il pm di Vicenza chiede il processo per Madame e Camila Giorgi: cosa rischiano

Madame

L’inchiesta sulle false vaccinazioni entra nel vivo: la Procura di Vicenza ha richiesto il rinvio a giudizio della cantante Madame (Francesca Calearo all’anagrafe), della tennista professionista Camila Giorgi e delle altre 19 persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle false vaccinazioni Covid 19 per ottenere i green pass. A riportare la notizia è […]

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L’inchiesta sulle false vaccinazioni entra nel vivo: la Procura di Vicenza ha richiesto il rinvio a giudizio della cantante Madame (Francesca Calearo all’anagrafe), della tennista professionista Camila Giorgi e delle altre 19 persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle false vaccinazioni Covid 19 per ottenere i green pass. A riportare la notizia è il Corriere Veneto. Secondo quanto riporta il quotidiano, i soggetti coinvolti nell’indagine a vario titolo, sono accusati dei reati di falso ideologico (è il caso di Madame e Giorgi), corruzione e peculato.

False vaccinazioni Covid: chiesto il rinvio a giudizio per Madame e Camila Giorgi

Ora il giudice per le indagini preliminari deciderà se accogliere o meno la proposta del sostituto procuratore Gianni Pipeschi. L’intera vicenda, ricorda il quotidiano locale, è nata da una segnalazione dell’Usl 8, che aveva individuato una quantità sospetta di vaccinazioni concentrata soprattutto in due studi medici, a cui si sarebbero rivolti molti utenti, tra cui appunto la cantante Madame e la tennista Camila Giorgi.

Le accuse: ecco cosa rischiano la cantante, la tennista azzurra (e gli altri indagati)

Ebbene, nelle ultime ore il pm Gianni Pipeschi della Procura di Vicenza ha chiesto il loro rinvio a giudizio assieme a quello di altre 19 persone che fanno parte del registro degli indagati. Dovranno, quindi, apparire in tribunale per rispondere delle accuse che pendono nei loro confronti e che variano dal falso ideologico (fatti e situazioni che non corrispondono alla realtà come nel loro caso) ad altri reati.

False vaccinazioni anti-Covid, le indagini sui due studi medici

I riflettori tornano dunque a puntarsi su quel suggestivo numero di persone che si presentava, “casualmente”, all’Usl 8 di Vicenza per la somministrazione del finto vaccino anti- Covid e fanno luce sull’operato di due medici in particolare: da una parte la dottoressa Daniela Grillone Tecioiu e, contemporaneamente, dall’altra anche quello dello studio del dottor Erich Volker Goepel.

Da cosa sono nati i dubbi degli inquirenti…

Come ricorda Il Giornale di Vicenza, allora, in quel periodo l’attenzione degli inquirenti si concentrò sui due professionisti, insospettiti da quella mole di vaccini  (centinaia di fiale), somministrati a numerosi pazienti dalla Tecioiu, ma che non erano destinati a lei. I due come spiega il quotidiano locale e riprende Il Giornale sul suo sito, «finirono agli arresti domiciliari con la misura cautelare annullata dopo pochi mesi perché non sussisteva la possibilità di ripetere il reato dal momento che il vaccino anti-Covid non era più obbligatorio».

Un anno fa l’incidente probatorio

E ancora. A indagine avviata, per cristallizzare determinate posizioni emerse nel frattempo, nel febbraio dello scorso anno si è svolto un incidente probatorio. Passaggio nel corso del quale la dottoressa Teciou, rispondendo alle domande del sostituto procuratore, aveva raccontato da dove era scattata la sua decisione di fingere di vaccinare le persone, convinta che il siero anti-Covid portasse a conseguenze peggiori del virus stesso: «Sono venuti tutti quanti disperati da me, colleghi e, come vi dicevo, tutti quanti». Tutti a sollecitare, per i motivi più diversi, la finta somministrazione del siero vaccinale.

Il lungo post di Madame che ruppe il silenzio

Insomma, da quando si era sparsa la voce che nello studio della Tecioiu si poteva ottenere il fatidico certificato verde senza doversi realmente vaccinare, l’ambulatorio della dottoressa aveva cominciato a essere preso letteralmente d’assalto con richieste di esenzioni continue. Comprese quelle della cantante Madame (difesa dall’avvocato Enrico Ambrosetti) e della famiglia Giorgi. La cantante affrontò la questione pubblicamente solo in un secondo momento e dopo un lungo silenzio quando, coinvolta nell’indagine della procura di Vicenza, in un lungo post spiegò di essere «nata e cresciuta in una famiglia in cui ho ricevuto quasi sempre cure mediche “naturali”». Tranne «in casi in cui servivano medicine chimiche come antibiotici, antidolorifici o cortisonici».

Madame, dalle cure “naturali” alla mentalità no vax della famiglia

Poi, sempre via social, spiegò sempre in un lungo post da sette pagine sul proprio account Instagram, da dove derivasse la sua mentalità da no vax: “colpa” della famiglia. O meglio: «Tuttavia – spiegò la cantante – si fa presto a partire dalla ricerca di un’alternativa a finire in un girone infernale di complottismo. Durante il Covid i miei ci cascano». Confessando infine: «In effetti non solo non ho eseguito prontamente il vaccino del Covid, ma non ho altri vaccini»…

Anche la tennista azzurra si è sempre trincerata dietro un lungo silenzio

E la Giorgi invece? Anche la tennista azzurra si è sempre trincerata dietro a un lungo silenzio, salvo poi parlare in occasione della sua trasferta agli Australian Open dello scorso anno, quando disse che era tutto a posto, altrimenti «non sarei potuta essere qui a Melbourne». Oggi, poi, la notizia della richiesta di rinvio a giudizio che completa, per il momento, il discorso.

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