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Luca Nardi: “Prima del match speravo di non perdere 6-1 6-1, ho ancora il poster di Djokovic in camera”

Poco meno di una settimana fa, mercoledì 6 marzo, Luca Nardi veniva sconfitto in tre set dal belga David Goffin al turno decisivo del tabellone di qualificazione per il Masters 1000 di Indian Wells 2024. In quel momento nessuno avrebbe mai potuto immaginare l’incredibile sequenza di eventi (ripescaggio per il secondo turno del main draw da lucky loser grazie al forfait di Etcheverry, poi vittoria su Zhang) culminata nella notte italiana con il clamoroso trionfo sul numero 1 al mondo Novak Djokovic ai sedicesimi di finale del prestigioso torneo californiano.

Il ventenne pesarese, ancora incredulo, si è presentato in conferenza stampa cercando di metabolizzare l’impresa più grande della sua carriera proprio contro il suo idolo: “Ho ancora il poster di Novak in camera. Ogni sera che vado a letto lo guardo. Penso che continuerò a farlo di sicuro… Scherzo, ma penso che lo terrò. È una sensazione incredibile. Non potevo nemmeno immaginare di giocare una partita contro di lui, e ora l’ho anche battuto. È un sogno che si avvera per me. Ero qualcosa come il terzo lucky loser. Anche questo mi ha sorpreso quando sono entrato. Non avevo mai battuto un top 50. Ho battuto prima Zhang e ora Djokovic, non so cosa dire al riguardo“.

Penso che prima di questa notte nessuno mi conoscesse. Spero che il pubblico abbia apprezzato lo spettacolo. Sono super contento di questa partita. Alla fine non so come sono riuscito a tenere duro. Penso sia stato un miracolo, perché sono un ragazzo di 20 anni, fuori dai primi cento al mondo, che è riuscito a battere Novak. È pazzesco“, dichiara il marchigiano classe 2003.

La gag di Luca Nardi: “Ah gioco contro Paul? Non avevo guardato il tabellone…”

Prima del match ho detto a Giorgio (Galimberti, il suo nuovo coach) che sarei stato contento di non perdere 6-1 6-1. Ma nei primi game sono riuscito a rimanere agganciato e mi sentivo bene, dunque ho cominciato a pensare, perché no? Cercavo di concentrarmi sul campo, sui punti, senza ascoltare il pubblico o quello che accadeva fuori. Ma, dopo la partita, il mio coach mi ha detto che tutti tifavano per me. Fa piacere, certo, anche perché non me lo aspettavo. È un momento che porterò dentro di me per tutta la vita“, prosegue Nardi.

Guardo i match di Nole da 10 anni ormai. E forse l’unico vantaggio che avevo prima della partita era questo: lui probabilmente non mi aveva mai visto giocare. Alla fine ero teso, ovviamente. Avevo avuto qualche problema col servizio, dunque l’obiettivo nell’ultimo game era quello di mettere la prima, per evitare la tensione di un possibile doppio fallo“, racconta l’azzurro.

Di sicuro sto guardando Jannik vincere tutte le partite e sicuramente è qualcosa che mi ha spinto a migliorarmi. Non mi aspettavo di vincere oggi, ma cerco sempre di dare il massimo: questo è successo e sono davvero felice. Non so quale sia il segreto dei nostri successi (si riferisce al tennis italiano, ndr), ma tutti ammiriamo Jannik, prendiamo ispirazione. Ho la fortuna di potermi allenare spesso con lui e cerco ogni volta di capire come lavora, perché è prima di tutto un professionista esemplare. Spero di poterlo raggiungere, magari non con gli stessi risultati, ma non si sa mai…“, conclude l’attuale numero 123 del ranking ATP.

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