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Migranti, in calo del 70% gli arrivi dalla rotta mediterranea. Scendono del 65% gli ingressi dalla rotta balcanica

Nei primi due mesi del 2024 il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere nell’Unione Europea ha raggiunto quota 31.200, un livello simile a quello di un anno fa. E’ la stima preliminare diffusa da Frontex. Il Mediterraneo Centrale, la rotta che porta verso le coste italiane, ha registrato il calo maggiore nei rilevamenti di attraversamenti […]

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Nei primi due mesi del 2024 il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere nell’Unione Europea ha raggiunto quota 31.200, un livello simile a quello di un anno fa. E’ la stima preliminare diffusa da Frontex. Il Mediterraneo Centrale, la rotta che porta verso le coste italiane, ha registrato il calo maggiore nei rilevamenti di attraversamenti irregolari tra le principali rotte (-70%), mentre le rotte dell’Africa occidentale (verso le Canarie) e del Mediterraneo Orientale (verso le isole greche) hanno registrato gli aumenti più elevati (+541% e +117%, rispettivamente). Il calo dei flussi certifica che le politiche migratorie del governo Meloni stanno cominciando a dare i primi concreti risultati.

Procaccini: il governo Meloni ha imboccato la strada giusta

L’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr commenta i dati:  “Si tratta di un dato coerente con la netta diminuzione degli arrivi irregolari in Italia nello stesso periodo, mentre le altre rotte di arrivo in Europa registrano aumenti dei flussi. Questo significa che l’Italia ha imboccato la giusta strada, quella degli accordi con le nazioni di provenienza e transito dell’immigrazione irregolare, verso cui tende anche il Piano Mattei per l’Africa, il rafforzamento delle misure restrittive verso i trafficanti di esseri umani, l’adozione di strumenti di gestione e dissuasione dell’immigrazione, come nel caso del protocollo con l’Albania”.

Flussi verso l’Italia: diminuiscono gli arrivi irregolari

La rotta del Mediterraneo Centrale, che ha registrato il maggior numero di attraversamenti irregolari nel 2023, ha continuato a mostrare una tendenza al ribasso rispetto agli ultimi mesi, con un calo su base annua del 70%, arrivando a poco più di 4.300. A gennaio si sono registrati circa 2.000 rilevamenti sul percorso, secondo Frontex.

La rotta più trafficata è quella verso la Spagna

Nel frattempo, la rotta dell’Africa Occidentale è rimasta la rotta migratoria più trafficata nell’Ue, con arrivi in ​​gennaio e febbraio che hanno raggiunto quasi 12.100. Si tratta del totale più alto per questi due mesi dell’anno, da quando Frontex ha iniziato a raccogliere dati nel 2011. Negli ultimi mesi, spiega l’agenzia Ue, i gruppi criminali coinvolti nel traffico di esseri umani in Mauritania hanno colto rapidamente le opportunità offerte dall’aumento della domanda da parte dei migranti subsahariani in transito nel loro Paese, che cercano di entrare nell’Unione Europea attraverso le Isole Canarie.

Diminuiscono gli arrivi anche dalla rotta balcanica

I trafficanti di esseri umani stipano un numero crescente di migranti sui caicchi, mettendo in pericolo la vita delle persone a bordo. L’anno scorso, nota l’agenzia, la rotta dell’Africa Occidentale aveva registrato il maggiore aumento percentuale di attraversamenti irregolari. La seconda rotta migratoria più attiva è stata il Mediterraneo Orientale, con il numero di rilevamenti più che raddoppiato, arrivando a 9.150 nei primi due mesi dell’anno. Sono calati i flussi, nei primi due mesi dell’anno, anche lungo l’altra rotta che interessa l’Italia, quella dei Balcani Occidentali, dove gli attraversamenti irregolari sono risultati in calo del 65% rispetto ai primi due mesi del 2023.

I numeri del Viminale

I numeri del Viminale confermano la riduzione degli arrivi e, a differenza dei mesi precedenti, ottobre, novembre e dicembre 2023 hanno registrato meno sbarchi rispetto agli stessi mesi del 2022. Anche gennaio 2024, con 1.298 sbarchi al 22 del mese è in netto calo rispetto ai 3.035 arrivi del gennaio 2023. Il trend è stato invertito.

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