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Soldi illeciti divenivano bitcoin: impiegata di Feltre a processo

Bonifici in euro sui conti, poi convertiti in criptovalute. Manuela Dal Pan, impiegata al Comune di Feltre, è accusata di autoriciclaggio, in altre parole impiego di denaro di provenienza illecita. Le indagini della polizia sono partite da una truffa da circa 15 mila euro su una fornitura di casalinghi dalla Turchia a una donna di Roma, che non avendo ricevuto nulla è andata a presentare una denuncia al Commissariato Flaminio.

L’informativa è arrivata alla Questura di Belluno, che ha cominciato a fare accertamenti sulle movimentazioni bancarie dell’imputata, scoprendo nei suoi conti tre bonifici da 5.900 euro e uno da 500. Soldi che erano subito transitati su una piattaforma riservata alle criptovalute.

Fatta salva la presunzione d’innocenza, nel 2021 Dal Pan non è stata indagata per truffa, ma gli investigatori avevano il sospetto che alle sue spalle ci fosse qualcosa di più grande e organizzato, che faceva capo al sedicente Can Yaman. Nome e cognome sono quelli del famoso attore e modello turco, che ha un fans club anche in Italia, con più di 80 mila seguaci, ma non c’entra nulla. Il profilo utilizzato è senz’altro farlocco e tutt’altro che patinato, come quello ufficiale.

L’imputata aveva due conti correnti accesi in istituti di credito d’interesse nazionale, tra una filiale di Santa Giustina e una di Belluno e anche un conto postale.

I responsabili bancari hanno confermato di aver avuto Dal Pan come cliente e di essere stati costretti a interrompere il rapporto, quando è venuta meno la necessaria, reciproca fiducia. Niente da dire, quando veniva accreditato lo stipendio della dipendente pubblica, ma su quei conti transitavano somme molto più consistenti e di dubbia provenienza, che con un bonifico istantaneo venivano stornati sulle piattaforme dedicate alle criptovalute. Nel momento in cui ci sono delle operazioni potenzialmente sospette, scattano degli allarmi che mettono in guardia i direttori: «In pochi mesi, abbiamo registrato almeno quindici bonifici da parte di persone fisiche per un totale di 60 mila euro», ha spiegato quello di Santa Giustina, «le causali erano “consegna pacco” o “spese meeting” e il denaro veniva subito dirottato su siti che trattano bitcoin e altre monete virtuali, altrettanto facili da convertire. L’imputata era una cliente con un profilo normale, ma giravano cifre tutt’altro che normali e abbiamo dovuto interrompere il contratto».

Un’altra cifra emersa nell’udienza in tribunale di mercoledì mattina è 52 mila euro, di conseguenza si parla di un giro d’affari sui 100 mila euro, che è stato stroncato dalla polizia. Manuela Dal Pan si proclama innocente ed è difesa dagli avvocati Tullio e Piero Tandura: mercoledì avrebbe dovuto sottoporsi all’esame dell’imputata, ma è slittato al 15 maggio, quando ci saranno anche i testimoni della difesa e la discussione finale, a partire dalla richiesta del pubblico ministero Simone Marcon. Quello stesso giorno ci potrebbe essere anche la sentenza.

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