Il rientro degli ex gettonisti: boom di contratti autonomi all’ospedale di Mantova
Il 13 dicembre lo stop di Bertolaso all’impiego dei gettonisti negli ospedali lombardi. Una doccia fredda anche per i presìdi sanitari dell’Asst di Mantova, ormai da anni in profonda crisi di personale. Per correre ai riparti il giorno dopo i vertici dell’azienda socio sanitaria hanno iniziato stipulare incarichi libero professionali con specialisti dell’emergenza, pediatri, anestesisti, ginecologi e radiologi, aprendo le porte anche a chi è in pensione da parecchio tempo. Una corsa affannosa per coprire le tante caselle lasciate libere dalla delibera regionale che ha vietato agli ospedale di firmare nuovi contratti con le cooperative che forniscono i medici a gettone.
Il rientro
E i gettonisti che fine hanno fatto? Molti di loro sono rientrati dalla finestra stipulando contratti di libera professione. A rientrare al Poma sono stati soprattutto gli specialisti dell’emergenza che avevano lasciato pronto soccorso e rianimazioni per compensi nettamente più alti rispetto al lavoro da dipendente del servizio sanitario.
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I nuovi contratti
Il 29 febbraio, il 5 e il 7 marzo il direttore generale Anna Gerola ha firmato i decreti per incarichi di lavoro autonomo a medici da destinare a 118, pronto soccorso, ginecologie, pediatrie e reparti di radiologia-diagnostica. In totale venticinque camici bianchi che in passato avevano già lavorato per gli ospedali dell’Asst di Mantova. Il costo delle prestazioni professionali è stimato in un milione e 130mila euro. La maggior parte dei contratti scadrà il 31 dicembre, altri hanno la durata di tre mesi. Ai primi di febbraio c’erano state altre ventuno richieste provenienti dagli elenchi predisposti da Areu Lombardia, subito tradotte in contratti di lavoro autonomo e di collaborazione coordinata e continuativa per un importo di 776mila euro. Con le due tranche di contratti, a conti fatti, l’Asst risparmia più di un milione di euro all’anno rispetto a quanto sborsato per i gettonisti nel 2023.
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Il fabbisogno
Ai primi di febbraio l’azienda socio sanitaria ha inviato a Regione Lombardia un quadro del reale fabbisogno dei medici da inserire nei reparti di pronto soccorso dei tre ospedali aziendali dopo lo stop ai gettonisti imposto dall’assessore regionale al welfare. Il Pirellone ha autorizzato un fabbisogno di 42 medici nel Ptfp, il piano triennale del fabbisogno di personale 2023-2025.
La delibera sospesa
Riguardo invece al tema basta gettonisti la scorsa settimana il Tar ha sospeso la delibera con cui la Regione aveva deciso lo stop ai nuovi contratti. I giudici hanno sospeso la delibera in via cautelare, in particolare le parti in cui si dispone che non siano autorizzati nuovi contratti di esternalizzazione di servizi sanitari come l'assistenza nei pronto soccorso. Il Tar ha fissato l'udienza per discutere il merito della misura il prossimo 24 ottobre.