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A Castiglione l’industria cresce: in sette anni 400 posti di lavoro in più

A Castiglione l’industria cresce: in sette anni 400 posti di lavoro in più

foto da Quotidiani locali

Due esempi su tutti: l’ampliamento del magazzino della Pata, pronto per fine anno, e una futura espansione (sull’albo pretorio del Comune c’è l’avvio del procedimento di variante urbanistica) dell’altro colosso della patatina, Amica Chips. A Castiglione l’industria cresce, trascinando l’occupazione e il mercato immobiliare: più di 5mila lavoratori (stima del Comune) non sono originari e di qui e in questi anni hanno cercato casa, contribuendo a vivacizzare una domanda altrove, in provincia, intorpidita.

I dati

Sono più di 200mila, rispetto al 2016, i metri quadrati destinati a nuove realtà produttive. I numeri, elaborati dall’ufficio tecnico del Comune, sono stati diffusi dagli assessorati al territorio e alle attività produttive. «Dopo quasi sette anni di mandato dell’amministrazione guidata da Enrico Volpi, è giusto tirare qualche somma - dice Andrea Dara, vicesindaco e assessore al territorio - E quella riguardante i nuovi insediamenti e potenziamenti produttivi è molto positiva». In questi sette anni, sono 225.114 i metri quadri destinati a nuove realtà produttive o potenziamento di esistenti, di cui 34.700 di recupero di attività dismesse e 30.500 di recupero di funzioni dismesse oppure capannoni abbandonati.

Recupero di aree dismesse

I numeri certificano che Castiglione è un territorio che attrae le imprese, ma dicono anche che c’è un tentativo di utilizzare l’esistente. «Quando ci siamo insediati - continua Dara - abbiamo fatto una fotografia delle aree dismesse e dialogando con le imprese abbiamo condiviso queste informazioni. I capannoni vuoti, in questo momento, sono pochissimi. Ci teniamo a limitare, il più possibile, il consumo di suolo. Per uno sviluppo sostenibile».

Più posti di lavoro

Secondo la stima degli uffici comunali, sono 400 i nuovi posti di lavoro generati dall’espansione delle aziende. E l’amministrazione si prende parte del merito: «Nulla è capitato per caso: la scelta di invertire la passata politica della sinistra, che teneva incomprensibilmente tutto bloccato, sviluppando da parte nostra il continuo confronto tra assessorato e realtà imprenditoriali e la giusta concertazione tra le parti, ha portato a questa realtà che, tra l’altro, non solo ha creato 400 nuovi posti di lavoro ma ha permesso, attraverso gli oneri di urbanizzazione di reperire fondi (oltre 5 milioni) per ulteriori interventi pubblici». Nel 2023, per esempio, il Comune ha incassato circa 1,3 milioni tra oneri e proventi della vendita di aree fabbricabili, ai quali vanno sommati altri 500mila euro per opere compensative.

Le previsioni

I prossimi due anni promettono altrettanto bene. «La previsione per i prossimi due anni è in linea con questa fase di sviluppo - spiega l’assessore alle attività produttive Giovanni Grasso - Saranno depositate richieste di nuovi insediamenti o ampliamenti per 40mila metri quadrati, di cui 5mila di recupero di attività dismesse. La prevalenza sarà nei settori dell’alimentare e della logistica, ma non solo. Ai 400 nuovi posti di lavoro già creati, dovrebbero aggiungersene altri 100».

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