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Chiara Ferragni e il tracollo social, l’analisi dell’esperto: “Dati impietosi, l’engagement è precipitato allo 0,18%”

Sono trascorsi ormai diversi mesi dal famoso Pandoro-Gate, con Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria protagoniste di un caso sul quale stanno indagando gli organi competenti. La vicenda è diventata subito mediatica. Non potrebbe essere altrimenti, visto e considerato che lei è l’influencer italiana più famosa al mondo. Se a questo, poi, ci si aggiunge anche la crisi con il marito Fedez, il quadro è completo.

Ma che impatto ha avuto tutto questo sui numeri social dell’imprenditrice digitale da quando, soprattutto, ha scelto di cambiare il modo di comunicare? Sì perché dopo l’insorgere del controverso evento legato alla beneficenza, si sono verificate tutta una serie di circostanze proprio dal punto di vista della comunicazione. L’imprenditrice digitale prima ha pubblicato il video in cui, con le lacrime agli occhi, parlava di “errore di comunicazione“. Poi è tornata con post legati alla quotidianità e alla famiglia e solo ultimamente, dopo la “non-intervista” da Fabio Fazio si è lasciata andare a qualche confessione più intima con i follower. Ma tra il primo momento (quando pubblicò il video) e quello attuale, c’è stato un lungo silenzio. Quanto le è costato? Tanto. Lo ha spiegato Domenico Giordano (che guida l’agenzia Arcadia) all’Adnkronos. L’agenzia di marketing e comunicazione ha analizzato follower, engagement (ovvero l’interazione e il coinvolgimento degli utenti con i singoli contenuti) e le reaction dei profili Instagram e TikTok di Chiara Ferragni. “Se pensa che il suo percorso professionale sia ancora solido e punta a tutelare i suoi interessi economici e la sua reputazione, sarà costretta a riprendere in tempi stretti quella narrazione condivisa, pur adattandola ai cambiamenti imposti dal caso della beneficienza”, ha detto Giordano. Al momento Ferragni non ha perso milioni e milioni di follower, bensì 515mila. Su un totale attuale di 29.2 milioni non è chissà quale numero. Ma di certo non può essere sottovalutato.

Lo hanno spiegato bene da Arcadia: “Questo defollowing ha già prodotto due conseguenze immediate: la prima è percettiva, perché ha instillato nel pubblico digitale la convinzione che l’abbandono è più che altro una scelta punitiva nei confronti di chi ha tradito, per interesse personale, quei valori morali che il fandom considera come un vincolo sacro”. Poi Giordano ha anche aggiunto: “La seconda è invece molto più sostanziale, intanto perché i follower si contano, ma soprattutto si pesano e in questa differenza non è dato conoscere il profilo di chi ha abbandonato l’account della Ferragni. Non sappiamo cioè, se erano follower che interagivano attivamente con i post, quanto fosse estesa la loro rete e soprattutto quale fosse la loro credibilità nelle rispettive comunità digitali”.

L’agenzia di stampa ha concluso con alcuni numeri interessanti: “Il profilo Instagram di Chiara Ferragni è passato da 72 contenuti pubblicati nel mese di maggio 2023 agli 8 del gennaio 2024. Ma è sulla percentuale di engagement che i dati sono impietosi. Si passa dal 5,8% del febbraio 2023, mese spinto dalla partecipazione di Ferragni al Festival di Sanremo, allo 0,18% di questo mese. Sulle reaction totali il discorso non cambia. E TikTok? Da quasi sei milioni di reaction a settembre 2023, con una percentuale di engagement del 3,1%, si passa ai rispettivi 88mila e 0,045% di gennaio 2024″. A questo punto Ferragni dovrebbe considerare seriamente di rivedere la propria strategia comunicativa?

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