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Concorsopoli Asm Ves a Voghera, il presidente Spagoni: «Pressioni dal cda per le assunzioni»

VOGHERA. Pressioni del cda di Asm Vendita e Servizi di Voghera per assumere due candidati al concorso da 13 posti di lavoro nel 2019. «Avevamo alzato il voto dell’orale di una candidata, Silvia Zamboni, gradita al cda» ha testimoniato ieri in aula una delle tre componenti della commissione d’esame, Daniela Bruni. «Zamboni era ritenuta fondamentale dal cda per il funzionamento di Asm Ves. E anche un altro concorrente ci era stato caldeggiato dal cda: però non fu possibile promuoverlo per i voti troppi bassi nel concorso», ha testimoniato anche Stefano Spagoni, presidente della commissione. Dopo aver patteggiato dieci mesi ciascuno, ieri hanno testimoniato in aula, nella seconda udienza del processo “Concorsopoli” di Voghera, due membri della commissione del concorso finito al centro dell’inchiesta. Sono il presidente di quella commissione, Stefano Spagoni, manager di Pavia, e Daniela Bruni, commercialista di Rivanazzano.

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Con loro nella commissione giudicatrice del concorso c’era anche l’avvocata Laura Maria Quaini di Cava Manara, che invece è a processo. Imputati sono anche Monica Sissinio e Laura Anselmi, presidente e vice di Asm Vendita e Servizi all’epoca dei fatti: due esponenti in quota centrodestra, in particolare all’epoca Anselmi era in Forza Italia.

A processo anche Michele Roberto Chiappa, direttore operativo in Asm Ves. Devono rispondere, a vario titolo, delle accuse di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. Ieri in aula di fronte al collegio giudicante presieduto dalla magistrata Elena Stoppini hanno deposto Spagoni e Bruni. Al centro del processo il concorso che, secondo l’accusa rappresentata dal pm Paolo Mazza, sarebbe stato condizionato dalla politica e dal cda di Asm Ves.

Le testimonianze

«Ero stato proposto per far parte della commissione giudicatrice da Federmanager Pavia, mi aveva chiamato il presidente di quell’epoca Edoardo Lazzati, che conoscevo da tempo - ha spiegato Spagoni -. Avevo accettato, serviva una figura esterna a Voghera».

Durante la lunga testimonianza Spagoni ha ricordato di essere stato messo in guardia dalla dirigenza di Asm Ves sulle tensioni che c’erano tra l’allora presidente del cda Monica Sissinio ed Elisa Gamalerio, dipendente interinale di Asm Ves. Proprio Gamalerio, ora parte civile nel processo, aveva presentato denuncia ed esposti contestando irregolarità nel concorso che l’aveva vista esclusa. «Dopo la prova orale a dicembre 2019 ero a Roma per il mio lavoro, sul treno ricevetti una chiamata da Lazzati - ha spiegato Spagoni -. Mi era stato chiesto un incontro con Sissinio, la presidente di Asm Vendita e Servizi. Andai all’incontro».

Secondo le ricostruzioni, emerse in aula, quindi il cda di Asm Ves aveva potuto vedere la graduatoria provvisoria dopo scritti ed orali, con la richiesta di Sissinio di far rientrare tra i primi 13 posti Silvia Zamboni e Riccardo Politi. Secondo quanto riferito da Spagoni, solo Zamboni poi, effettivamente, era risultata nella lista dei vincitori del concorso. Mentre il presidente della commissione ha confermato che «Gamalerio era stata esclusa, all’orale praticamente aveva fatto scena muta».

Secondo l’accusa la graduatoria del concorso, un file di Excel, era stato cambiato tre volte con invii dalla mail di Spagoni a quella degli altri due membri della commissione. «Non era andata all’incontro chiesto dal cda alla commissione d’esame - ha spiegato Daniela Bruni, altra componente della commissione -. Perché Quaini, che era la terza componente ed aveva più esperienza di me, mi aveva sconsigliato di andare. Sapevo dell’incontro tra Sissinio e Spagoni. La graduatoria definitiva doveva essere approvata dal cda, ci era stata chiesta una mano per Zamboni e Politi: ma per Politi era impossibile, troppo negative le prove del concorso».

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