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MotoGP, Gino Borsoi: “Il tempo di Martin in Pramac è finito. Nel 2025 deve avere una moto ufficiale”

MotoGP, Gino Borsoi: “Il tempo di Martin in Pramac è finito. Nel 2025 deve avere una moto ufficiale”

Dopo un 2023 strepitoso, in cui è mancata solamente la ciliegina sulla torta del titolo mondiale piloti con Jorge Martin, il team Pramac ha cominciato bene anche il Mondiale MotoGP 2024 e si candida ad un ruolo da protagonista anche in questa stagione. Gino Borsoi, al secondo anno da team manager della squadra satellite italiana, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha tracciato un bilancio del Gran Premio inaugurale in Qatar proiettandosi anche verso il futuro.

Il fine settimana è stato molto buono, a partire dalle qualifiche, che sono state perfette ed è riuscito a fare un tempo spettacolare, fino alla Sprint del pomeriggio, che ha vinto superando i problemi che avevamo con la moto. Poiché il sabato pomeriggio non avevamo ancora la moto, diciamo, pronta per poter fare una gara come quella che ha fatto lui, ha corso con tutti i problemi e ha conquistato una vittoria contro ogni pronostico. Sapevamo che avremmo sofferto e lui ha fatto la magia, è stato l’artista del sabato pomeriggio con una moto che andava molto bene“, racconta Borsoi a Motorsport.com.

Domenica non abbiamo avuto gli stessi problemi di sabato, direi molto meno, ma non ha potuto attaccare dall’inizio perché eravamo in allarme per il problema delle vibrazioni e del consumo delle gomme. Siamo dovuti partire con molta cautela, non volendo attaccare dal primo momento e questo eccesso di prudenza, fin dal primo giro, è ciò che gli ha impedito di lottare con Bagnaia. Pecco è partito forte senza preoccuparsi troppo delle gomme e noi siamo stati molto prudenti. Credo che sia questo il motivo per cui abbiamo perso la possibilità di lottare per la vittoria“, prosegue il team manager di Pramac.

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Sul futuro della collaborazione con la casa di Borgo Panigale, anche a livello di scelte sui piloti: Ovviamente facciamo parte di un progetto Ducati. Pramac è nato per essere il junior team, ovvero la squadra da cui passano i giovani piloti o i piloti con una certa esperienza per essere valutati e, se lo sanno fare, per passare alla squadra ufficiale. Questo è il progetto con cui Pramac è partita. E capisco che è ancora lo spirito e la ragione per cui abbiamo questo grande legame con la Ducati e le moto ufficiali“.

Sul futuro di Martin: “Personalmente credo che il tempo di Jorge con il team Pramac, che piaccia o no, sia giunto al termine. È stato con noi per tanti anni, ha iniziato dal primo anno in MotoGP e siamo al quarto anno. Il prossimo passo deve essere con una moto ufficiale, che sia Ducati o altro. Continua a dimostrare di essere uno dei più veloci, o forse il più veloce o alla pari con Pecco, e merita, oltre a una grande stagione con noi quest’anno, di avere una moto ufficiale l’anno prossimo. Per quanto sia bello e interessante per un pilota Pramac, che ha una moto ufficiale Ducati e un legame speciale con la casa“.

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