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Più sussidi e meno tasse, agricoltori sloveni in pressing: «Con i trattori a Lubiana»

Dopo Bruxelles e Berlino, Lubiana. Con una vera e propria “marcia sulla capitale” organizzata da migliaia di contadini e allevatori arrabbiati.

È lo scenario che si sta preparando nella vicina Slovenia, che era stata solo spettatore delle manifestazioni, anche violente, degli agricoltori osservate nei mesi scorsi in quasi tutta Europa, limitandosi a registrare sentite ma isolate proteste a livello locale.

La Slovenia tuttavia deve ora prepararsi a quella che si prevede sarà una vera e propria calata sulla capitale da parte di agricoltori sul piede di guerra. È quella annunciata per il 19 marzo dalle maggiori associazioni del comparto agricolo, che arriveranno a Lubiana in forze, con oltre duemila trattori, per fare pressioni sul governo, già in difficoltà a causa di diatribe interne, scandali e scioperi infiniti, affinché si pieghi alle richieste, moltissime - e secondo i media locali anche confuse - già messe sul tavolo a febbraio dagli agricoltori. Tra queste, ha riassunto l’agenzia di stampa slovena Sta, più sussidi agli operatori che lavorano in aree disagiate, meno tasse e burocrazia, più aiuti al settore agricolo, sostegni ai giovani contadini e a coloro che coltivano aree a bassa produzione. E ancora, tutela dei terreni agricoli, ma anche più abbattimenti di animali selvatici “pericolosi”, come lupi e orsi; e un abbassamento significativo dei balzelli.

Fra le petizioni più sentite, quella della limitazione delle casse di espansione pianificate dalle autorità slovene per contenere i danni da alluvioni e inondazioni, per evitare i disastri registrati la scorsa estate. Opere che però dal punto di vista degli agricoltori potrebbero impoverire il Paese di preziosi terreni fertili. A prescindere dalle richieste, la rabbia degli agricoltori sale e dovrebbe – a meno di accordi in extremis – manifestarsi il 19 marzo.

La protesta a Lubiana secondo i programmi delle associazioni di categoria prenderà il via alle dieci del mattino di martedì nella centralissima Piazza della Repubblica, per poi spostarsi entro le due del pomeriggio davanti ai ministeri dell’Agricoltura e delle Finanze; ma non sono escluse “visite” ad altri dicasteri. «Circa duemila trattori sono attesi in città», ha avvisato Anton Medved, leader di uno dei sindacati di categoria degli agricoltori, che si è scusato in anticipo con gli abitanti della capitale per i probabilissimi disagi, ma «stiamo lottando per i nostri diritti». Dietro la manifestazione ci sono «45mila contadini» delle aree collinari, ha aggiunto il collega Janez Beja.

Come finirà? Tutto dipende dall’atteggiamento del governo e del ministero dell’Agricoltura in primis, che ha ammesso di comprendere le ragioni della protesta, ma di non poter risolvere tutto subito. Se qualche concessione tuttavia sarà fatta entro domani, la protesta potrebbe essere rinviata.

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