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Alla Transalpina di Gorizia sarà fatto brillare uno dei tre ordigni bellici inesplosi

GORIZIA Una delle tre bombe andrà fatta brillare e se, nel frattempo, nel corso delle operazioni di bonifica, dovesse venire alla luce un quarto ordigno bellico, di certo questo non sarà disinnescato domenica. Prossimamente, potrebbe dunque esserci un nuovo B-Day transfrontaliero. In estrema sintesi sono queste le ultime novità che arrivano da Nova Gorica in merito alle attività di messa in sicurezza del cantiere aperto intorno alla stazione della Transalpina. I lavori riguardano la realizzazione di un sottopassaggio ferroviario e la riqualificazione dell’intero scalo che, al termine dell’intervento, tra le altre cose, potrà contare anche su un nuovo posteggio.

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Le criticità della terza bomba

Mentre le prime due bombe rinvenute dagli artificieri del Nus, l’Unità statale slovena per la protezione dagli ordigni inesplosi, si presentavano in buone condizioni, la terza ha evidenziato delle criticità. L’innesco danneggiato ha spinto gli specialisti ad optare per un approccio diverso.

Se quindi le due bombe da 500 libbre saranno semplicemente messe in sicurezza rimuovendo le spolette di innesco, la più piccola dovrà essere fatta esplodere sul posto. Il brillamento avverrà in ogni caso in sicurezza.

L’esplosione e i disinneschi

Prima di esser distrutto con l’esplosivo, il residuato bellico da circa 100 chilogrammi verrà sotterrato. Come ha spiegato il capo degli artificieri, Darko Zonjič, verrà scavata una buca di 6 metri dove la bomba verrà spostata e fissata con materiale protettivo. La buca verrà quindi riempita e solo a quel punto verrà fatta esplodere in modo controllato. Il programma proseguirà con la disattivazione della bomba aerea americana, quindi con quella britannica. Gli specialisti del Nus cercheranno di disattivare la seconda e la terza bomba nel luogo del ritrovamento. Per quanto si valutino tutti gli scenari possibili e si prevedano tutte le precauzioni del caso, in presenza di una detonazione, rimangono però sempre delle incognite. Dunque l’attenzione sarà massima. Per questo è stata decisa un’evacuazione in un raggio di 600 metri dagli ordigni.

A Gorizia sono un migliaio le persone interessate ai provvedimenti restrittivi della Zona rossa. Per consentire lo svolgimento in completa sicurezza delle operazioni, dovranno lasciare le proprie abitazioni entro le 9 (e fino al termine dell’intervento) i residenti delle vie Montesanto (dal civico 21 e 38 al 195/A), dei Vegetariani, Brigata Etna (dal civico 1 al 44/a), Rocca (dal civico 2 al 17/A), Michelstaedter, Foscolo, Caprin, Luzzato, Ciconi, Catterini (dal civico 25 al 51); Bernardis, Percoto, San Gabriele (dai civici 38–51 all’83), Paternolli (dai civici 5-6 al 24) e di piazzale della Transalpina. Già dalle 7 scatterà, per ordinanza della Polizia locale, il divieto di transito veicolare e pedonale verso l’area interessata. Fino alle 9 sarà consentito solo uscire della zona d’interdizione. Si potrà, quindi, rientrare a casa al termine dell’intervento degli artificieri, previsto presumibilmente entro le 14 e segnalato da una sirena.

In merito alla presenza di eventuali altri ordigni esplosivi, la loro messa in sicurezza non potrà essere effettuata domenica. Dal Comune di Nova Gorica hanno spiegato che non possono essere gestite più di tre bombe alla volta. Ciò significherebbe che se dovesse esserne trovata una quarta, andrebbe avviata una nuova procedura di evacuazione transfrontaliera.

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