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Le 600 bombe sganciate in guerra su Gorizia: ci sono timori di altri ritrovamenti

Le 600 bombe sganciate in guerra su Gorizia: ci sono timori di altri ritrovamenti

foto da Quotidiani locali

GORIZIA.Sino a ieri si era parlato di un numero variabile fra le 100 e le 120 bombe, sganciate durante i raid aerei alleati della Seconda guerra mondiale, nella zona della Transalpina.

In realtà, pare che il loro numero sia largamente superiore, come spiega l’assessore comunale alla Sicurezza e alla Protezione civile, Francesco Del Sordi. La stima parla di 600 ordigni.

«Gli esperti dicono che, statisticamente, il 10 per cento, o giù di lì, delle bombe resta inesploso. Quindi, facendo un calcolo a spanne, potrebbe essere che, in quella zona, “riposano” sottoterra una sessantina di residuati». Come a dire: l’operazione di domenica scorsa, che ha comportato l’evacuazione di 1.085 residenti (solo sul lato italiano), potrebbe ripetersi. Ma Del Sordi aggiunge: «Mettiamola così. È verosimile che, qualora dovessero continuare i controlli con il georadar e il metal detector, possano riemergere altri residuati bellici visto che parliamo di una “pioggia” di bombe che vennero sganciate in zona».

L’assessore comunale, al momento, non è al corrente se i monitoraggi nella zona del cantiere siano terminati o continueranno. Le bombe inesplose sarebbero simili, per caratteristiche, a quelle da 500 libbre rinvenute nelle passate settimane e nel luglio scorso. Quindi, non resta che incrociare le dita e sperare che i residenti non debbano essere nuovamente obbligati ad abbandonare le proprie abitazioni per consentire l’intervento del Nucleo sloveno artificieri.

Del Sordi torna a evidenziare soddisfazione per come è stata condotta l’ultima operazione. Le tre bombe sono state messe in sicurezza a tempo record, un’ora abbondante prima rispetto a quello che era il tabellino di marcia stabilito alla vigilia. Bravi i tecnici sloveni, ottimo l’apparato messo in piedi in Italia da forze dell’ordine, personale sanitario, volontari della Protezione civile. «È stato un test davvero molto utile», aggiunge l’assessore alla sicurezza.

E restando all’operazione di domenica scorsa, «tutto si è svolto senza intoppi, a conferma della grande professionalità degli artificieri. Grazie alle forze dell’ordine, ai tecnici e ai volontari della protezione civile, che hanno garantito la sicurezza dei cittadini, e ai residenti che sono stati evacuati, per la pazienza dimostrata. Un concreto esempio della cultura della collaborazione che lega Gorizia e nova Gorica, perché la crescita delle due città si concretizza anche nella quotidianità», rimarca oggi il sindaco Rodolfo Ziberna, affiancato dal collega di Nova Gorica, Samo Turel.

Dal canto suo, il prefetto Raffaele Ricciardi sottolinea come la collaborazione tra le due città «sia concreta e funzioni, rappresentando quindi un ottimo viatico per tutte le iniziative previste dalla Capitale europea della cultura 2025».

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