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Rischio sismico elevato nella regione di Ragusa: parte un progetto pilota per studiare le faglie

Rischio sismico elevato nella regione di Ragusa:


parte un progetto pilota per studiare le faglie

foto da Quotidiani locali

RAGUSA. Si chiama progetto DuFault e punta a studiare il rischio sismico al quale è esposta la città di Ragusa. È stato presentato ufficialmente nei giorni scorsi, proprio mentre nella zona veniva chiaramente avvertita la scossa di terremoto, pari a 5,3 gradi Richter, con epicentro il vicino Montenegro. A Ragusa non sono stati rilevati danni materiali, ma solo tanta preoccupazione da parte della popolazione locale e dei turisti.

Ad esporre il progetto, avviato nella regione a maggior rischio sismico della Croazia, è stato Josip Stipcevic, docente al Dipartimento di geofisica dell’Università di Zagabria. La ricerca, avviata tre anni fa e condotta da Stipcevic assieme ad un team di collaboratori, è' stata supportata finanziariamente dalla Fondazione croata per la Scienza. In primo luogo, sono state mappate le faglie presenti nel Raguseo, quindi formulati i modelli tettonici e le simulazioni delle possibili scosse nella regione, zona che in passato ha subito terremoti gravissimi.

«Abbiamo coperto la regione, comprendente anche la parte orientale dell' Erzegovina – ha riferito Stipcevic – con otto stazioni sismiche, quale parte iniziale del nostro piano. Esso prevede l' utilizzo della rete di cavi a fibre ottiche: sensori chilometrici che rileveranno ogni minimo tremore della terra. Una novità per la Croazia e un progetto pilota anche in Europa».

Tra partner di DuFault rientra anche la Regione raguseo – narentana che grazie al progetto potrà ottenere i dati necessari a redigere il piano di tutela in caso di calamità naturali, in primis i terremoti. «Secondo le nostre stime – parole di Stipcevic – Ragusa può essere colpita da sismi di magnitudo 7, come del resto accaduto nel XVII secolo e nel non lontanissimo 1979. Questo temuto fenomeno naturale potrebbe avere conseguenze molto gravi anche con magnitudo inferiore se l' epicentro dovesse essere a pochi chilometri di profondità' e nei pressi della città. I miei collaboratori ed il sottoscritto abbiamo finalmente individuato le posizioni delle faglie, cosa che aiuterà a comprendere diversi dettagli relativi ai terremoti in quest’ area».

In tal ambito, sono risultate preziose le ispezioni effettuate una decina d' anni fa da esperti croati nel sottosuolodell’Adriatico, volte a rinvenire giacimenti di idrocarburi. Quei sondaggi hanno permesso di redigere la mappa delle faglie attive nell’Adriatico meridionale. L' unica faglia, larga diversi chilometri e che presenta ancora aspetti da chiarire, è quella che potrebbe essere stata la fonte del catastrofico sisma del 6 aprile 1667, che distrusse Ragusa, uccidendo circa 5 mila abitanti. Quello del 1979 provocò invece 136 morti in Montenegro e Albania, causando danni importanti nella città dalmata.

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