World News in Italian

Apu, i soliti difetti: dipendenza dalle triple e poca personalità

UDINE. Prova di play-off superata solo in parte da parte dell’Apu a Trapani. Bene per tre quarti di gara, salvo eclissarsi negli ultimi dieci minuti.

Le attenuanti ci sono tutte, dall’assenza di un uomo decisivo come Clark alla condizione ancora approssimativa di Cannon, ma alcuni difetti già visti in questa stagione sono riemersi e andranno eliminati se si vuole ambire a tornare a Trapani (o andare a Forlì) per giocarsi la promozione a giugno.

Il mal di trasferta, ad esempio, non è stato ancora guarito. Il bilancio aggiornato è di 7 vinte e 7 perse lontano da casa, ed è il peggiore fra i sei top team dell’intera serie A2. Proprio contro le squadre d’alta classifica si registra una certa mancanza di personalità: la sconfitta di Trapani si somma a quelle di Forlì, Bologna, Verona e Trieste.

La partita di Desio contro Cantù, in calendario il 21 aprile, sarà un altro test per valutare l’Apu formato trasferta. Ai play-off, per arrivare all’obiettivo massimo, bisognerà vincere sul campo di qualche big.

Un altro aspetto su cui riflettere è la consueta dipendenza al tiro da tre punti. In Sicilia l’Apu ha tirato 62 volte, dividendo equamente (31) le conclusioni da fuori e quelle da vicino a canestro. Non basta il 48% da due a compensare il modesto 26% da tre, anche perché gli avversari sono andati più spesso in lunetta. Da questo punto di vista l’assenza di Clark, uno dei pochi giocatori bianconeri che attacca il ferro, ha pesato in modo particolare.

All’orizzonte c’è già la gara di venerdì sera al Carnera contro Treviglio. I bianconeri tornano ad allenarsi oggi, con il punto interrogativo di Clark: è il caso di accelerare il recupero o è meglio agire con cautela onde evitare pericolose ricadute?

Il fatto di giocare di venerdì e non di domenica fa pensare più alla seconda ipotesi che alla prima. Contro i lombardi, quindi, ci sono buone possibilità di rivedere Cannon e Delia come stranieri. La deludente prestazione di Trapani del centro argentino, però, alimenta un altro punto interrogativo: il giocatore si sente ancora parte del progetto? In questo caso non serve un parere medico, bisogna essere un po’ psicologi.

Infine un paio di considerazioni su Cannon. L’ex Vanoli ha tenuto il campo per 23’, un buon minutaggio per uno fermo da oltre un anno. È piaciuto molto da 4 su ambo i lati del campo (ottimo in difesa su Mobio), da 5 ha avuto il suo bel daffare con Horton (non uno sprovveduto) ma in attacco ha fatto subito capire perché il titolare del ruolo è lui e non Delia. Dategli tempo e condizione e rivedrete il Cannon pre-infortunio.

Читайте на 123ru.net