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Susegana, incassa il bollo auto ma non versa i soldi: tabaccaio a processo

Un tabaccaio di Susegana sarà processato per peculato per non aver versato 880 euro alla Regione Veneto, somma ricavata dal servizio di riscossione delle tasse automobilistiche.

Peccato che, nel periodo in cui lui avrebbe dovuto versare la somma, il suo esercizio pubblico era stato momentaneamente chiuso per problemi di salute, in seguito ad un incidente stradale. Al rientro dal periodo di degenza in ospedale, il tabaccaio ha provveduto subito a versare la somma.

La segnalazione contro il tabaccaio

Ma oramai era scattata la segnalazione dell’omesso versamento. Da qui la denuncia per peculato e il processo che entrerà nel vivo d il 17 maggio prossimo davanti al collegio presieduto da Iuri De Biasi.

La vicenda risale alle prime due settimane di aprile di otto anni fa. È nell’arco di quel periodo che il tabaccaio di Susegana (difeso dall’avvocato Pietro Dalla Libera) avrebbe dovuto versare nella casse regionali le somme riscosse dai clienti, nel mese precedente, per il bollo dell’auto.

Purtroppo, però, la sorte vuole che l’uomo rimanga coinvolto in un incidente stradale e per quel motivo viene prima ricoverato e successivamente dimesso ma costretto ad un periodo di malattia che lo obbliga a chiudere il suo esercizio commerciale. Almeno questa è la sua versione dei fatti.

La somma dovuta e il contenzioso

La somma di 880 euro la verserà alla riapertura del suo tabacchino, un paio di mesi più tardi, a metà giugno del 2016. Solo successivamente, il povero tabaccaio scoprirà di essere stato denunciato per peculato. Pochi giorni fa la prima udienza davanti al collegio del tribunale di Treviso.

Il motivo di una contestazione così pesante? Semplice: il tabaccaio, in qualità di titolare della tabaccheria, autorizzato all’esercizio di intermediazione e alla riscossione delle tasse automobilistiche, è equiparato ad un incaricato di pubblico servizio. L’aver versato in ritardo la somma gli è costato caro.

Il legale del tabaccaio, l’avvocato Dalla Libera, ha chiesto e ottenuto che l’imputato venga giudicato in rito abbreviato. Un processo a porte chiuse che si basa esclusivamente sugli atti d’indagine.

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