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Mestre, tram ancora fermo: il ripristino delle linee previsto per venerdì 29 marzo

Tre giornate di prove finali per capire, tra il 26 e il 28 marzo, quando il tram potrà ripartire. Ultime verifiche in via San Donà a Mestre dove si è verificato lo smottamento che dal 4 marzo scorso ha portato in deposito tutti i 21 tram di Avm, privando le due linee T1(Favaro-Venezia) e T2 (Mestre-Marghera) del collegamento con il mezzo elettrico rosso veneziano, sostituito dai bus sostitutivi di Actv.

Tra martedì 26 e giovedì 28 le ultime verifiche di Veritas sul rinforzo della camera sotterranea del collettore fognario tra il supermercato Coop e via della Montagnola per avviare poi i getti che porteranno a chiudere l’intervento e a ripristinare il pezzo di piattaforma tagliato per consentire i lavori di rinforzo sotterranei, dopo lo smottamento avvenuto dopo giorni di pioggia.

Quando ripartirà il tram

Da Avm precisano che una data di ripartenza del servizio al momento ancora non c’è. Cauto è anche l’assessore alla mobilità Renato Boraso. «Se tutto va bene si potrebbe pensare alla ripartenza del tram da venerdì 29 marzo. Ma molto dipende dal meteo. Le previsioni indicano in particolare forti piogge per le giornate tra martedì e mercoledì che potrebbero rallentare o fermare gli ultimi interventi nel cantiere di Carpenedo».

Insomma, l’incertezza - causa anche il meteo - impone cautela e nessuno si azzarda a fare annunci che non si possono rispettare. Nel frattempo in queste 22 giornate (al 26 marzo) con il tram fermo, Avm ha approfittato per accelerare i lavori di manutenzione annuale sulle due linee, in particolare quelli sulla linea aerea di contatto che alimenta di elettricità i mezzi di trasporto.

Avm nel frattempo ha anche chiarito che per la ripartenza del servizio non sarà necessaria l’approvazione ministeriale dell’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, l’Ustif, che ha l’ultima parola su molti degli interventi che si rendono necessari lungo le linee: il tratto da sostituire non è elettrificato, di conseguenza non richiede il nulla osta dell’agenzia ministeriale con sede alla Motorizzazione civile sul Terraglio.

E sui social il dibattito divide le persone. C’è chi evidenzia che in una terraferma senza corsie preferenziali per il trasporto pubblico, senza il tram la viabilità ne guadagna in fluidità e chi critica l’azienda di trasporto perché il tram è un mezzo che trasporta molte più persone degli autobus di linea.

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