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ATP Miami, un falloso Arnaldi non sfrutta l’occasione: Machac domina in due set

ATP Miami, un falloso Arnaldi non sfrutta l’occasione: Machac domina in due set

Fine dell’avventura in Florida per Matteo Arnaldi. Il n.38 del ranking è stato sconfitto dal ceco Tomas Machac (n.60 del ranking) con il punteggio di 6-3 6-3 negli ottavi di finale del Masters1000 di Miami. Giornata ventosa quest’oggi e Arnaldi ha faticato a trovare le misure dei propri colpi, commettendo tanti errori, a differenza del ceco che è risultato molto più preciso. È quindi Machac ad approdare ai quarti di finale del torneo americano, in attesa di sapere quale sarà il prossimo avversario tra Jannik Sinner e l’australiano Christopher O’Connell. Un’occasione mancata per il ligure.

Nel primo set l’avvio di Arnaldi è un po’ illusorio, non concedendo alcun quindici nel primo turno al servizio e costringendo ai vantaggi il ceco nel secondo game. Machac però non concede palle break e tiene la battuta. Da quel momento i gratuiti del classe 2001 del Bel Paese salgono in maniera vertiginosa, per troppa fretta e poca lucidità. È un po’ così che si spiegano i break del quinto e nono gioco, con colpi praticamente a campo aperto indirizzati invece dove è il ceco, che si fa trovare pronto all’appuntamento. Sullo score di 6-3 va in archivio il primo parziale.

Nel secondo set si comprende come Matteo giochi senza margine, al contrario del rivale che trova profondità con i colpi al rimbalzo, senza rischiare al 100%. È questo l’aspetto che fa la differenza e giustifica il break subìto dall’azzurro nel sesto game, anche in questo caso con scelte errate in prossimità della rete. Machac, invece, non concede nulla nei propri turni al servizio e sul 6-3 fa calare il sipario.

Leggendo le statistiche, da notare i 26 errori non forzati di Arnaldi, a fronte di 18 vincenti, mentre più equilibrato il ceco con 14 winners e 13 gratuiti. Da notare le percentuali di efficienza al servizio: il n.60 del mondo ha saputo conquistare ben il 64% dei quindici con la seconda in campo, rispetto al 41% del ligure, e questo dato è stato sicuramente importante ai fini del confronto.

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