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Nebbia, umidità, afa e poca pioggia: a Pavia il terzo peggior clima d’Italia

PAVIA. Pavia perde il poco invidiabile primato di città con il peggiore clima d’Italia, ma si piazza comunque nella parte più bassa della classifica: terzultima fra 107 capoluoghi. Nell’annuale classifica stilata dal Sole 24Ore sulla base di dieci parametri meteo messe peggio ci sono soltanto Belluno e Alessandria. A pesare sulla performance di Pavia sono soprattutto le nebbie persistenti (53 giorni nel 2023) e il freddo con 23 giorni di temperatura percepita sotto i tre gradi centigradi. Attenzione a quest’ultimo dato, però: secondo i dati registrati dalla centralina di Cascina Pelizza il 2023 è stato in realtà un anno caldo, caldissimo.

Caldo, sempre più caldo

Nonostante la bassissima posizione in classifica (105esima su 107) per quanto riguarda le giornate fredde, Pavia nel 2023 ha registrato livelli record di temperatura. Nessuno dei 12 mesi è stato in linea con le medie stagionali registrate dal 1881. Il mese più caldo è stato ottobre con 4,6 gradi sopra la media del periodo, seguito da febbraio con 3,8 gradi sopra la media.

«Sono dati esageratamente alti – commenta Tommaso Grieco che sul sito Paviameteo.it ha pubblicato i dati –. Questo costante rialzo delle temperature medie è il vero fenomeno estremo che si deve registrare a Pavia. Nel 2023, in città, non abbiamo avuto altri eventi di particolare rilevanza come grandinate o concentrazioni eccessive di pioggia in tempi ristretti. Preoccupa però la crescita costante delle temperature con una tendenza che non semrba invertirsi».

La tendenza al rialzo delle temperature medie è un fenomeno che risulta più accentuato nel Nord Italia. Nelle città capoluogo di provincia la media è passata dai 13,1 gradi del 2010 ai 15,1 gradi del 2023. Si tratta di una media pesata tra tutti i capoluoghi che non tiene conto dei picchi di caldo stremo, ma aiuta a capire quale sia la tendenza nel medio periodo in un bacino (relativamente) ampio come quello compreso tra le Alpi e i primi contrafforti dell’Appennino.

Umidità tanta, pioggia poca

Se il fattore umidità (leggi: la nebbia) ha pesato più degli altri sul clima di Pavia le precipitazioni sono state pochine. Nel 2023, al contrario delle temperature, la pioggia caduta è stata abbondantemente sotto la media: spicca il mese di febbraio con appena 1,4 millimetri. Fortunatamente nel 2024 la tendenza si è invertita: il mese scorso la centralina di Cascina Pelizza ha registrato precipitazioni per 152 millimetri e il mese di marzo dovrebbe chiudersi a livelli simili. Ma basteranno queste precipitazioni (insieme a quelle dei mesi scorsi) a scongiurare un’estate di siccità? «Dopo un 2023 siccitoso con prolungati periodi di assenza di precipitazioni il 2024 è iniziato molto meglio – risponde Grieco –. Anche se non ci sono state nevicate in pianura la pioggia in inverno è stata relativamente abbondante e in montagna non è mancata la neve. Certo, per dire che siamo al sicuro dalla siccità è presto, soprattutto in considerazione del fatto ch le falde, dopo la siccità estrema registrata in precedenza, hanno bisogno di tempo per ristabilirsi».

I dati della pianura padana

Se Pavia è messa parecchio male per il clima percepito, va detto che è tutta la pianura padana a scontare l’effetto combinato di umidità invernale e caldo estivo. Tra le 15 città con i peggiori indicatori meteo (nella tabella qui sopra le 15 migliori e le 15 peggiori d’Italia) dodici sono in pianura padana. E i capoluoghi attorno a Pavia hanno dati sostanzialmente sovrapponibili: Alessandria fa peggio, Lodi è meglio di due sole posizioni, Asti di tre nonostante una posizione collinare che dovrebbe favorirla maggiormente.

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